Banche: sofferenze nette a gennaio si riducono ancora, sui minimi di quasi 10 anni
(di Alessandra Caparello)
Nuovo calo delle sofferenze per il sistema bancario italiano. A gennaio le sofferenze nette, ossia al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, si sono attestate a quota 25,9 miliardi di euro, in flessione rispetto ai 33,6 miliardi di gennaio 2019 e in calo rispetto ai 27,5 miliardi di dicembre. Si tratta dei livelli più bassi di quasi 10 anni. E’ ciò che emerge dal consueto Rapporto Mensile dell’Abi.
Guardando ancora più indietro nel tempo, si nota come la diminuzione delle sofferenze nel sistema bancario italiano sia ancora maggiore rispetto ai 59,4 miliardi di gennaio 2018 (-33,6 miliardi pari a – 56,5%). E se si guarda al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di circa 63 miliardi (pari a -70,9%). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali – continua l’Abi – è dell’1,52% a gennaio (era 1,93% a gennaio 2019, 3,42% a gennaio 2018 e 4,89% a novembre 2015).
Tassi di interesse ancora bassi
I tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento sono su livelli particolarmente bassi, all’1,26% per le nuove operazioni di finanziamento alle imprese e all’1,35% per le nuove operazioni per acquisto di abitazioni. In totale il tasso medio sul totale dei prestiti è il 2,50% (2,49% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007).
Per quanto riguarda i prestiti a famiglie e imprese, si registra un aumento dello 0,4% rispetto a un anno prima. Inoltre, continua l’associazione guidata da Antonio Patuelli, si conferma la crescita del mercato dei mutui. Nel dettaglio l’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,4% su base annua, mentre sempre a gennaio 2020, per i prestiti alle imprese si registra una riduzione dell’1% su base annua.