Notizie Notizie Mondo Goldman Sachs post TLTRO Bce anti-coronavirus: le banche europee su cui puntare, ce n’è una italiana

Goldman Sachs post TLTRO Bce anti-coronavirus: le banche europee su cui puntare, ce n’è una italiana

18 Marzo 2020 15:32

Goldman Sachs ha diramato una nota sulle banche europee, ricordando che, in base alle informazioni arrivate nelle ultime ore, sono state 110 le banche dell’area euro che hanno partecipato all’asta TLTRO indetta dalla Bce. Gli istituti hanno attinto a 109 miliardi di euro nella prima asta Ltro, nell’ambito delle operazioni di rifinanziamento che sono state lanciate la scorsa settimana dalla banca centrale per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

Obiettivo: “fornire immediata liquidità a supporto del sistema finanziario dell’area euro”. I prestiti sono stati assegnati a un tasso negativo dello 0,5%.

Rimanendo in tema, Goldman Sachs ha consigliato agli investitori di puntare su quelle che sono banche “1) grandi 2) ben diversificate, sia geograficamente sia in termini di prodotti offerti, 3) ben capitalizzate 4) banche che offrono cuscinetti consistenti di redditività.

Banche come “BNP Paribas in Francia, HSBC e Standard Chartered nel Regno Unito, Santander e BBVA in Spagna, UBS e Credit Suisse in Svizzera, KBC e ING nel Benelux e UniCredit in Italia“.

NON SOLO BANCHE EUROPEE, I GRAFICI DI GOLDMAN SACHS SU S&P E SETTORI SU CUI PUNTARE

Dopo i forti movimenti di mercato in cui ha dominato il risk off, gli economisti di Goldman Sachs si chiedono quando tornerà il momento del risk on.

Gli esperti fanno riferimento a un loro indicatore ad hoc, il “Risk Appetite Indicator (RAI), che è sceso al di sotto dei livelli della crisi finanziaria del 2008, a fronte di un deterioramento significativo che ha interessato anche le valutazioni e i posizionamenti sul mercato”. Tuttavia, “nonostante i tonfi e dunque le valutazioni che in teoria dovrebbero essere capitolate a valori appetibili, affinché si torni in una situazione di risk on è fondamentale che ci sia un grande recupero del momentum macroeconomico”.

Ovvero?

Intanto, anche Goldman Sachs non giudica sufficienti a risollevare l’appetito per il rischio le misure di politica monetaria accomodanti che sono state lanciate dalla Federal Reserve, mentre “una risposta fiscale globale più potente potrebbe essere di aiuto”.

Nelle ultime ore Goldman Sachs ha pubblicato anche una serie di grafici che fanno il punto della situazione sul trend dell’indice S&P 500.

Già in un report precedente gli esperti avevano commentato il trend dell’indice S&P:

“Lo S&P 500 è scambiato ora a un valore inferiore del 20% rispetto al record testato lo scorso 19 febbraio. Il coronavirus ha creato una crisi finanziaria e sociale senza precedenti. Abbiamo tagliato le nostre stime sull’eps di due volte in due settimane. E ogni investitore chiede: ‘Quando sarà toccato il fondo?’. E’ difficile essere precisi in un mercato volatile in cui le oscillazioni dei prezzi giornaliere sono del +/-5%“.

Sulla base del modello utilizzato dalla Fed, un modello Dividend Discount, Goldman Sachs aveva detto di prevedere per lo S&P 500 un calo fino a 2000 punti alla metà dell’anno, pari a -26% rispetto ai livelli correnti, e a -41% rispetto al record di sempre.

Detto questo, “i mercati orso che sono scatenati dagli eventi sono di norma seguiti da forti rimbalzi -aveva ricordato la banca – per cui prevediamo tuttora che lo S&P 500 termini il 2020 a 3.200 punti (+18%)”.

Questo outlook è stato confermato anche nelle ultime ore.

UNA SERIE DI GRAFICI, DA OUTLOOK EPS A TITOLI MIGLIORI PEGGIORI IN FASE PANICO COVID-19

Gli analisti di Goldman Sachs stimano che l’utile per azione dello S&P 500 (eps-earning per share) scenderà del 5% a $157 nel 2020, per poi salire dell’11% a $175 nel 2021.

In particolare, come mostra il grafico qui sotto, la crescita dell’eps collasserà secondo Goldman Sachs tra il secondo e il terzo trimestre.

Di seguito le previsioni sull‘indice S&P 500.

Mentre la liquidità del mercato sta evaporando.

Riguardo ai settori su cui puntare, sono questi quelli su cui gli analisti sono overweight, underweight e neutral.

Vengono presentati anche i titoli che hanno fatto peggio rispetto al picco testato lo scorso 19 febbraio.

 

E i titoli che hanno performato meglio, sempre a partire dal picco testato lo scorso 19 febbraio, e a partire dall’escalation del coronavirus e della relativa malattia COVID-19 nel mondo.