Borsa Tokyo chiusa, boom Seoul +6%. Banca centrale Cina lascia tassi fermi, nessun panic bottom per coronavirus
In una sessione orfana della borsa di Tokyo, l’azionario dell’area Asia Pacifico ha segnato un solido rialzo, dopo che la People’s Bank of China ha annunciato di aver lasciato i tassi primari sui prestiti (LPR) invariati rispetto a febbraio.
La decisione ha confermato che la banca centrale, a dispetto dei timori per le conseguenze del diffondersi del coronavirus nel paese, non ha premuto il panic bottom. D’altronde, la situazione in Cina sta tornando alla normalità, tanto che nella giornata di giovedì non c’è stato nessun nuovo caso di persona infettata dal virus e alle prese con la malattia COVID-19.
Boom per la borsa di Seoul, con il Kospi balzato del 6% e il Kosdaq volato fino a +5,77%. Bene anche Hong Kong (oltre +3%), mentre l’indice S&P/ASX ha rallentato il passo con un rialzo dello 0,70%, dopo essere salito fin oltre +2%. In Cina, lo Shanghai composite avanza dello 0,92%.
Nel sud-est asiatico, l’indice Straits Times Index di Singapore ha guadagnato l’1%. Nel complesso, l’MSCI Asia ex-Japan index è avanzato del 2,86% nei massimi di seduta.
La People’s Bank of China, banca centrale della Cina, ha annunciato di aver lasciato invariati a 1 e 5 anni i tassi loan prime rates (LPR) rispetto ai livelli di febbraio, rispettivamente al 4,05% e al 4,75%.
A seguito della notizia, lo yuan onshore si è rafforzato nei confronti del dollaro a 7,0964 per dollaro. In rialzo anche lo yuan offshore, salito a 7,1292 per dollaro. Il Loan prime rate (LPR), tasso primario sui prestiti a 1 anno, è il tasso benchmark per i tassi più favorevoli che le banche possono offrire alle famiglie e alle aziende.