Coronavirus premia i ribassisti: sottoperformance storica dell’Hedge Fund VIP di Goldman Sachs verso le scommesse short
Effetto coronavirus e timori per il futuro dell’economia: gli investitori istituzionali continuano a vendere.
Degna di nota è la netta sottoperformance, questa settimana, delle azioni più popolari tra gli hedge fund e i fondi di investimento.
Basta guardare al trend dell’Hedge Fund VIP di Godman Sachs, di cui il colosso bancario Usa è solito vantarsi. Non senza motivo, visto che questo paniere a detta di Goldman tende a fare meglio del mercato più del 95% delle volte.
Questo stesso paniere, ora, è stato ribattezzato ironicamente Hedge Fund Very Intense Plunge (VIP) (very intense plunge significa crollo molto intenso).
Il motivo? Dopo aver fatto meglio del mercato azionario Usa da quando il coronavirus ha iniziato ad agitare gli investitori, alla metà di febbraio, l’HF VIP è ora in calo di quasi il 29% dall’inizio dell’anno, più dello S&P 500.
Di pari passo, l’indice delle posizioni short stilato sempre da Goldman Sachs, si è mostrato molto più resistente al virus della borsa Usa nello stesso arco temporale, scendendo quest’anno ‘solo’ del 13%.
Risultato: il modo il cui negli ultimi cinque giorni l’indice delle scommesse short degli hedge fund ha sovraperformato l’indice VIP è il più estremo da quando Goldman Sachs ha iniziato a raccogliere i dati, nel 2001.
E non si tratta solo degli hedge fund visto che, nello stesso periodo, gli Overweight dei fondi di investimento più popolari sono rimasti indietro agli Underweight più significativi di 700 punti base (-20% rispetto al -13%).
In questa situazione, Goldman Sachs ritiene che la fuga dall’azionario proseguirà nel breve termine, considerata “l’elevata incertezza sulla diffusione globale e sull’impatto economico del COVID-19, a fronte di una volatilità che è a livelli estremi in tutte le asset class, e a fronte di una liquidità che rimane bassa”.
Di conseguenza, “l’ulteriore riduzione del posizionamento degli investitori sull’azionario, insieme alla bassa liquidità e alla riduzione delle operazioni di buyback, dovrebbe portare l’indice S&P a scendere” verso il fondo, che Goldman Sachs stima a quota 2000.