DiaSorin corre ancora su test rapido per Covid-19: cosa dice l’analisi tecnica
Non si arresta la corsa rialzista di DiaSorin a Piazza Affari, muovendosi controcorrente rispetto alle deboli performance del Ftse Mib che viaggia in calo. Il titolo del gruppo italiano leader nel settore della diagnostica avanza di circa il 3% a 115 euro, segnando un +20% dai minimi del 9 marzo e restando il migliore titolo da inizio anno del Ftse Mib (-0,6% ytd, staccando di netto il ‘secondo miglior titolo’ che è Recordati che segna un -10,6%). A far scattare la scintilla dei rialzi in Borsa le notizie che si sono susseguite copiose nelle ultime settimane sul test rapido (un’ora) per la diagnosi del Covid-19, da ultima l’autorizzazione all’uso di emergenza da parte dell’americana Food and Drug Administration (Fda).
Secondo quanto si legge su “Corriere Economia“, ad aprile si stima che verranno prodotti 300mila test Covid-19 da parte di DiaSorin Molecular, di cui 100mila destinati al mercato italiano. Considerata l’emergenza, ai destinatari risulta che Diasorin abbia tagliato i prezzi di fornitura di un 25% per un tema di responsabilità sociale. Nell’articolo in edicola oggi viene ribadito che, l’impatto del Coronavirus sta penalizzando il ricorso alla diagnostica tradizionale, con punte del -75% in Cina nelle 6 settimane di picco del virus, e qualcosa di analogo sta succedendo in Italia e un po’ ovunque.
“Le nostre stime 2020 incorporano 20 milioni di euro di impatto positivo dal test per Covid-19 (1,3mn di test da aprile a fine dicembre)”, ribadisce gli analisti di Equita che mantengono la raccomandazione ‘hold’ (tenere in portafoglio) su DiaSorin, con target di 99 euro. “Stimiamo che la riduzione dei volumi dei test di routine comporti un impatto negativo di 40 milioni di euro a livello di top-line”, aggiungono gli esperti.
Il punto tecnico (a cura dell’ufficio studi di Borse.it)
Quadro grafico in miglioramento per Diasorin che ha reagito bene all’allarme coronavirus che ha affossato i mercati azionari in queste ultime settimane. Dai minimi del 9 marzo a 95,25 euro, il titolo segna un rialzo di circa il 20% e addirittura venerdì scorso ha toccato un nuovo massimo storico a 130 euro con un picco intraday. In tale scenario, sarà positivo vedere già oggi una chiusura sopra 116 euro per chiudere il gap che si è formato il 24 febbraio. Anche se, per un chiaro segnale rialzista, bisognerà attendere il superamento della resistenza a 122,10 euro per mettere nel mirino nuovi massimi storici in area 13° euro. Al ribasso, invece, il supporto da tenere monitorato è collocato a 110,40 euro. Il break di tale livello potrebbe provocare discese verso 105 e 100 euro.