TIM: Elliott scende al 7%. Gubitosi: boom traffico dati ma rete solida
In territorio positivo oggi il titolo Telecom Italia che segna al momento +0,38%. Ieri Consob ha reso nota la riduzione della quota di Elliott in Tim al 7% dal 9,7%, avvenuta il 18 marzo. Secondo il Sole24ore, la riduzione è legata alle più ampie azioni di portafoglio del fondo hedge in risposta alla crisi e alla volatilità dei mercati e non sarebbero attese ulteriori riduzioni. Dal canto suo però il fondo avrebbe ribadito la piena fiducia nel management come ricorda Equita che assegna Buy al titolo Telecom e target a 0,52.
TIM nell’emergenza coronavirus
La società di tlc sta reagendo molto bene all’attuale situazione di emergenza sanitaria che vive il nostro paese che sta assistendo ad un’accelerazione della digitalizzazione grazie allo smart working e alla scuola on line. Gli effetti della crisi che stiamo vivendo saranno lunghi, torneremo auspicabilmente ad avere una vita sociale normale ma alcune abitudini resteranno. Così il CEO di Tim Luigi Gubitosi in un’intervista al Corriere della Sera sottolineando come il traffico complessivo ha raggiunto incrementi fino a quasi il 100% sul fisso, per via dello smartworking, dell’attivazione delle piattaforme di scuola online e dei contenuti in streaming, mentre sul mobile è stato del 30%.
La crisi avrà probabilmente impatti permanenti sul modo di vivere e di operare delle persone, che per esempio hanno preso confidenza con l’utilizzo del canale online per gli acquisti, e delle aziende, che utilizzeranno maggiormente lo smart working e accelereranno sul processo di digitalizzazione.
Dall’intervista – sottolineano gli esperti di Equita – emergono elementi interessanti a supporto del business nel breve, non solo connettività ma anche consulenza nei processi di digitalizzazione e di cybersecurity, a beneficio quindi sia di TIM che di altre aziende che operano in questo settore. Inoltre implicitamente si sottolinea la strategicità della rete e l’opportunità di accelerare la copertura UBB grazie a TIM, a supporto del progetto dell’operatore unico. “L’Italia ha un sistema di comunicazioni ben fatto, deve mantenere una leadership tecnologica ed estendere a tutti, cittadini e imprese, anche quelle più piccole, un’adeguata connettività. Inclusi i comuni delle “aree bianche” che stanno richiedendo con forza un upgrade tecnologico che tarda a venire ed è fondamentale per colmare il digital divide. Stiamo vedendo bene in questo momento quanto connessione e tecnologia siano importanti” conclude Gubitosi.