Effetto coronavirus, Giappone: Pmi servizi al minimo dalla crisi finanziaria globale
L’emergenza coronavirus ha messo KO, a marzo, il settore dei servizi del Giappone, con l’indice Pmi servizi capitolato a 33,8 punti e il Pmi Composite scivolato a 36,2 punti. E’ quanto emerge dalla lettura finale dei dati, che indicano come le aziende prevedano un forte calo delle attività nel corso dei prossimi 12 mesi.
Così commenta Joe Hayes, economista di IHS Markit: “La pandemia globale COVID-19 ha provocato a marzo una grave interruzione del settore servizi giapponese. C’erano state già ripercussioni a febbraio a causa del rallentamento del turismo a febbraio, con i turisti in calo soprattutto dalla Cina, ma gli ultimi dati mostrano che l’impatto economico si è fatto più diffuso. In particolare, l’indice dei servizi è scivolato di 13 punti testando il minimo dalla crisi finanziaria globale (del 2008)”.
Due giorni fa è stato pubblicato il Pmi manifatturiero del Giappone. La lettura finale ha indicato che il dato si è attestato a 44,8 punti, in fase evidente di contrazione, in quanto inferiore ai 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione – valori al di sotto – e fase di espansione – valori al di sopra-).