Mercati: nella tempesta Covid-19 è la Cina il porto sicuro
Nonostante tutto sia partito da lì, a livello azionario la Cina è un porto sicuro registrando una perdita inferiore, pari al 10%, rispetto a quelle di Stati Uniti ed Europa, rispettivamente del -20% e del -23%, nel primo trimestre del 2020.
In Cina lento ritorno alla normalità
Come afferma Aneeka Gupta, Director, Research, WisdomTree, gli investitori stanno iniziando a prestare maggiore attenzione alle azioni cinesi in quanto le loro valutazioni sono interessanti rispetto al resto del mondo sviluppato sulla base del rapporto prezzo/utili (P/E). La realtà è che i mercati azionari cinesi hanno chiuso il 2019 su basi solide. Nonostante i forti venti contrari in atto – domanda esterna globale debole, consumi interni più bassi, ulteriori interruzioni dell’offerta – ci aspettiamo che la Cina veda un rimbalzo del PIL entro il secondo trimestre del 2020 sostenuto da ulteriori misure di stimolo fiscale e monetario.
La Cina sta lentamente tornando alla normalità dopo l’emergenza Coronavirus mentre il resto al mondo è trincerato dietro il lockdown per tentare di arginare la diffusione del Covid-19. Si registra così una ripresa più rapida dei settori industriali rispetto ai settori dei consumi e dei servizi a causa della perdita di posti di lavoro e di reddito delle famiglie. Sebbene inoltre gli spostamenti rimangano per il 70% al di sotto della norma, le autorità locali in tutta la Cina stanno allentando rapidamente i rigidi provvedimenti di quarantena. Il consumo complessivo è all’85% dei livelli normali, mentre gli acquisti online sono tornati su quote abituali. Tuttavia, grandi voci come il settore automobilistico, le vendite a domicilio e i viaggi, rimangono ancora particolarmente sottotono.
È importante però notare, afferma Gupta, che la ripresa della Cina arriva all’apice del crollo della domanda esterna dal resto del mondo. Per questo motivo, gli investitori continueranno a cercare di capire se Pechino può rilanciare l’economia attraverso un’adeguata politica monetaria e fiscale. A febbraio, il governo cinese ha lanciato un sostegno fiscale di oltre 1,2 miliardi di yuan cinesi (RMB) e ha indicato piani per l’emissione di speciali buoni del tesoro e queste misure sono inferiori a quelle che abbiamo visto delineate da altre economie di mercato sviluppate.