Crisi: aziende e settori con maggiori chance di dividendi sostenibili
Banche e assicurazioni, fino alle aziende, quasi tutte hanno annunciato lo stop ai dividendi in piena crisi Covid-19. Stando alle cifre fornite dalla banca dati di S&P market, la pandemia Covid-19 ha portato fino ad oggi a ben 345 cancellazioni o sospensioni della cedola da parte di società quotate in tutto il mondo dal 20 febbraio scorso contro le sole 14 dello scorso anno. Gli analisti di Morgan Stanley in un recente report hanno stimato un calo degli utili del 25% in Europa, mettendo in conto una flessione delle cedole superiore del 30%. Più pessimisti da Ubs secondo cui se le banche azzereranno i dividendi così come chiesto dalla Bce, la flessione delle cedole in Europa potrebbe essere del 42%
Stop ai dividendi? E’ solo per l’emergenza in corso
I dividendi sono normalmente meno vulnerabili rispetto agli utili aziendali in una situazione di recessione, ma nell’attuale crisi ci sono alcuni fattori aggiuntivi. In molti casi sono i governi di fatto a impedire alle aziende la distribuzione di dividendi, anche se dichiarati in precedenza. Il motivo principale dello stop ai dividendi, è bene sottolinearlo, è la necessità di preservare la solidità patrimoniale per affrontare la crisi visto che nella maggior parte dei casi le società interessate sarebbero state in grado di pagare le cedole anche nelle circostanze attuali. In tutta Europa, le banche rappresentano circa il 15% dei dividendi distribuiti, quindi questo avrà un impatto materiale.
Ci sono aziende che hanno deciso di effettuare tagli ai dividendi, in particolare nel settore del commercio al dettaglio e dell’auto.
I settori e le aziende con dividendi sostenibili
Il nostro approccio agli investimenti, afferma Richard Carlyle, Investment Director di Capital Group, si concentra sulla ricerca fondamentale bottom-up e proprietaria. Un aspetto importante di tale ricerca è la solidità dei bilanci aziendali, ossia bilanci in ordine che sostengono la capacità a lungo termine di pagare dividendi crescenti. La sostenibilità dei dividendi sarà influenzata anche da fattori quali la natura dei ricavi aziendali e le aziende con un forte flusso di cassa o accesso al credito, afferma l’esperto, sono in una posizione relativamente buona. I settori che hanno maggiori probabilità di avere dividendi sostenibili durante questa crisi potrebbero includere i servizi di pubblica utilità, specialmente quelli integrati, che hanno entrate ricorrenti e sono essenziali per la vita di tutti i giorni.
Anche l’industria petrolifera potrebbe avere maggiori probabilità di tagliare i dividendi in un ambiente in cui altri stanno facendo lo stesso. Le major petrolifere come Royal Dutch Shell e Total si sono finora astenute dal tagliare i dividendi, nonostante il fatto che al prezzo attuale del petrolio questi pagamenti non sono più coperti da flussi di cassa liberi. Negli ultimi anni molte di queste compagnie hanno lavorato duramente per ridurre la loro base di costi e potrebbero essere in grado di tagliare ulteriormente i costi, comprese le spese in conto capitale, per rispondere alla crisi. Questo potrebbe rendere i loro dividendi meno vulnerabili di altri nell’immediato futuro, ma la sostenibilità a lungo termine dipenderà dalla ripresa del prezzo del petrolio.