Bankitalia: intervento Stato per favorire M&A per banche già fragili e ora alle prese con Covid
Per le banche “che già presentavano elementi di fragilità, è possibile che le azioni poste in essere dal governo e dalle autorità di vigilanza non siano sufficienti a permettere loro di sostenere le conseguenze economiche della pandemia”. E’ quanto hanno detto il capo della Vigilanza di Bankitalia, Paolo Angelini, e il responsabile del servizio Stabilità finanziaria, Giorgio Gobbi, nel corso di un’audizione alla commissione d’inchiesta parlamentare sul sistema bancario.
Di conseguenza ci sarà bisogno, “in questi casi, al pari di quanto fatto per le altre imprese, valutare tempestivamente la possibilità di indirizzare il sostegno pubblico per favorire processi aggregativi anche degli intermediari di minore dimensione e maggiormente a rischio”.
Praticamente, viene auspicato l’intervento statale nel capitale degli istituti meno solidi, per favorire poi un processo di M&A nel settore che li vedano coinvolti.
Il punto infatti, hanno spiegato i due funzionari, è che “la crisi conseguente all’emergenza sanitaria potrebbe accentuare le difficoltà che restavano in alcuni segmenti del sistema bancario, interrompendone il processo di rafforzamento. Ciò varrà a maggior ragione per quegli intermediari di piccole dimensioni e caratterizzati da un modello di business tradizionale che già prima dello scoppio dell’epidemia incontravano difficoltà a mantenere livelli di redditività soddisfacenti”.