Borsa Italiana chiude piatta, Amplifon strappa a +10%. Male ENI
Inizio di ottava senza direzione per Piazza Affari. Il Ftse Mib ha chiuso in progresso dello 0,05% a 17.064 punti. La giornata è stata altalenante con il Ftse Mib che era anche arrivato a cedere oltre l’1% insieme alle altre maggiori Borse Ue con tensioni anche sul fronte bond con lo spread risalito in area 245 pb. Cresce l’attesa per il Consiglio Europeo di giovedì con le ultime indiscrezioni che vedono la Spagna proporre in fondo con debito perpetuo da 1.500 miliardi di euro che potrebbe essere ben visto dalla Germania in quanto sgombrerebbe il campo dall’utilizzo degli Eurobond.
Sui mercati tiene banco la questione petrolio con il crollo del future maggio del WTI fino a -43% in area 10 dollari. Il future scadrà domani con quello su giugno cede il 10% circa in area 22$, ma il calo così marcato testimonia le forti tensioni sul greggio con il rischio che un forte eccesso di offerta permanga nelle prossime due settimane destabilizzando i prezzi.
Regina di giornata è stata Amplifon che ha chiuso a +10,8%. Male invece ENI (-1,78%) complice il nervosismo sul fronte petrolio, che invece non ha intaccato la giornata di Saipem che ha chiuso a +1,4%.
In rialzo oggi del 6,23% Diasorin in scia all’annuncio di aver marcato CE il test sierologico per il Covid-19 e di essere pronta alla sottomissione del test alla Food and Drug Administration (Fda) per ottenerne l’approvazione ad uso di emergenza sul territorio statunitense. Il nuovo test sierologico, sviluppato in collaborazione con il Policlinico San Matteo di Pavia per la rilevazione degli anticorpi contro il coronavirus, sarà disponibile sulle 5.000 piattaforme installate in tutto il mondo in strutture ospedaliere e in laboratori commerciali, con una capacità diagnostica di 170 campioni di pazienti all’ora. Ipotizzando che utilizzando l’intera capacità produttiva si possa arrivare nel giro di qualche mese ad una produzione di circa 3 mln di test al mese e che si mantenga questo livello per tutto il 2020, Equita sim stima circa 20 mln di test sierologici sul 2020 o circa 70-80 mln di fatturato aggiuntivo 2020 (10% del fatturato), a cui aggiungere il fatturato derivante dai test molecolari (indicazione della società tra 5-10 mln di fatturato al mese), ma sottraendo l`impatto negativo legato al calo degli altri test per deterioramento scenario macro causato dal Covid19.