Eni: nel I trimestre perdita netta di 2,93 mld, pesano Covid-19 e caduta prezzi petrolio
I risultati del primo trimestre di Eni sono stati penalizzati dall’effetto combinato della crisi economica indotta dal Covid-19 e dalla caduta dei prezzi dell’energia. Nei primi tre mesi dell’anno il gruppo del Cane a sei zampe ha riportato una perdita netta di 2,93 miliardi, contro un utile netto di 1,1 miliardi nel trimestre 2019, a causa soprattutto dell’allineamento del valore delle scorte ai prezzi correnti. L’utile netto adjusted si è attestato a 59 milioni, in calo dai 992 milioni dell’anno prima. L’utile operativo adjusted è pari a 1,31 miliardi, -1 miliardo ossia -44% rispetto al trimestre 2019. Al netto dell’effetto scenario di -1,1 miliardi e degli impatti del Covid-19 di -0,15 miliardi, la performance è positiva per 0,2 miliardi (+16%). L’indebitamento finanziario netto è salito del 9% a 18,7 miliardi rispetto al 31 dicembre 2019.
“Il periodo che stiamo vivendo dallo scorso marzo è per l’economia mondiale il più complesso degli ultimi 70 anni e oltre – ha commentato l’amministratore delegato Claudio Descalzi – Per l’industria energetica, ed in particolare per l’Oil&Gas, la complessità è ancora maggiore dato il sovrapporsi degli effetti della pandemia al crollo del prezzo del petrolio”. Riguardo al futuro, Eni prevede “un anno 2020 complicato”, ma, aggiunge Descalzi, “grazie ai nostri punti di forza contiamo di riprendere velocemente il cammino verso un modello di business sempre più redditizio e sostenibile tracciato nell’ultimo nostro piano strategico”.