Banco BPM, AD Castagna: ‘più tagli costi, no operazioni M&A all’orizzonte’
Banco BPM sotto i riflettori nella sessione odierna, dopo l’intervista rilasciata a Bloomberg dall’AD Giuseppe Castagna. Intervista in cui il numero uno ha lanciato i seguenti messaggi: l’istituto aumenterà i tagli ai costi (per esempio, chiudendo più sportelli), posticipando gli investimenti pianificati (nel piano industriale sono stimati in 600 milioni di euro) o realizzandoli in modo più lento, “visto che al momento non sono supportati da una crescita del fatturato sufficiente o non sono più una priorità in questo contesto”. Il titolo è sotto pressione, cedendo sul Ftse Mib il 2% circa, a 1,08 euro. Per ora il ceo non è pronto a rivedere i target prefissati, considerata l’incertezza del contesto, ma non vede all’orizzonte neanche alcuna operazione di M&A.
Castagna non prevede in ogni caso, nel breve termine, “un grande impatto” sulla qualità degli asset dell’istituto e sul rischio del credito, grazie alle misure varate dalle autorità di regolamentazione. Bloomberg ha ricordato che gli NPL (non performing loans) di Banco BPM hanno inciso sul totale dei prestiti per il 9,1% alla fine dello scorso anno, in deciso ribasso rispetto al picco di oltre il 24% alla fine del 2016.
“Fortunatamente – ha commentato l’AD – la qualità del nostro portafoglio prestiti è migliorata molto nel corso degli ultimi tre anni. Ma è cruciale iniziare presto la fase 2, visto che il paese non può permettersi di rimanere fermo”.
Riguardo alle conseguenze di lungo periodo degli effetti della pandemia sui fondamentali della banca, tutto dipenderà dalla durata del lockdown e dall’efficacia delle misure adottate a livello nazionale ed europeo.
“Il mondo è cambiato e il quadro macroeconomico sottostante rende gli obiettivi del piano più difficili da raggiungere – ha sottolineato Castagna, nel corso di un’intervista telefonica rilasciata a Bloomberg questa settimana – Lavorare su nuovi numeri ora non ha senso, vista l’incertezza sul futuro, dunque dobbiamo aspettare fino a quando la crisi non sarà finita”.
“Quello che possiamo fare è utilizzare quanto stiamo imparando da questa crisi, al fine di aggiustare la nostra strategia. Lo smart-working funziona, dunque le chiusure delle filiali potrebbero essere superiori alle 200 preventivate nel piano”.
Da segnalare come, nel piano, Banco BPM avesse stimato utili in rialzo fino a 770 milioni di euro nel 2023, anche tenendo in considerazione, per quest’anno, la possibilità di uno shock economico.
Gli analisti di Mediobanca Securities commentano così le parole di Giuseppe Castagna:
“Guardiamo con favore alla strategia basata su tagli ai costi più alti, visto che questa è una delle poche leve che le banche possono controllare nel breve futuro, considerando la pressione che arriva dal costo del rischio e dal fatturato. Intravediamo un deterioramento della qualità degli asset nel 2020 già con 90-100 punti base CoR e un ratio NPE in rialzo al 10,6%-11% nel 2020-21, rispetto al 9,3% del 2019. Concordiamo sul fatto che ci siano basse probabilità di un’operazione di M&A su Banco BPM in questo contesto. Rimeniamo cauti sulle banche italiane e preferiamo posizionarci su quelle banche che hanno un elevato potenziale di assorbimento delle perdite e che non fanno i conti con il rischio sovrano”.
Le banche preferite da Mediobanca Securities sono DNB, SEB, Abn Amro, ING e Credit Suisse. Gli analisti di Mediobanca Securities hanno un rating “underperform” sul titolo Banco BPM, con target price a 1,10 euro.