Giuliani (Azimut) tira dritto, ma analisti vedono target utile irrealistico in questa fase
Azimut non fa marcia indietro sul target di utili 2020 dopo aver chiuso il primo trimestre con un utile netto di 48,5 milioni con una perdita di 15 milioni causata delle minusvalenze dei titoli in possesso alla proprietà. “Non li considero persi ma solo un investimento valorizzato male”, rimarca Pietro Giuliani, presidente di Azimut, che in un’intervista a Il Sole 24 Ore rimarca come sui numeri abbia impattato il fatto che non si è potuto contare sulle commissioni di performance visto come sono andati i mercati.
“Considerata l’entità della crisi, abbiamo reagito bene. Una sottoperformance dell’8% da inizio anno dopo quello che è successo non è drammatico” ha sottolineato Giuliani. Alla domanda se il gruppo rivedrà le previsioni di utili da 300 milioni per fine anno, Giuliani è stato chiaro. “No. A questa cifra tolgo i 15 milioni cui accennavo prima e le commissioni di performance che non abbiamo incassato, ma i conti prospettici restano positivi. Non raccolgo su conti correnti e liquidità perché non faccio questo di mestiere: sulla liquidità ci vanno le banche. C’è anche uno studio di Bankitalia che evidenzia come le società indipendenti abbiano performance migliori rispetto ai gruppi bancari; è una questione di modello di business. Noi siamo specializzati sugli investimenti, non vendiamo altri strumenti. Integriamo, gestione e distribuzione e siamo gli unici che hanno gestori in tutto il mondo che investono in tempo reale” precisa.
“Le azioni restano un’asset class dove andare” conclude Giuliani secondo cui “l’ideale è accumularle anno per anno con un piano ad hoc che definisca ex ante la percentuale che si intende raggiungere e in quanto tempo. È l’unico modo per ottenere un rendimento” precisa Giuliani.
Mediobanca: performance fees più basse sono conseguenza del repricing di inizio 2019
Secondo gli analisti di Mediobanca Securities, l’obiettivo di 300 milioni di euro non è realistico in questa fase. “Le commissioni di performance più basse non sono più qualcosa da aggiustare nel calcolo di una redditività normalizzata, piuttosto l’ovvia conseguenza del repricing effettuato nel gennaio dello scorso anno che ha visto un aumento di 50bps in altre commissioni per compensare le commissioni di performance strutturalmente più basse” continuano gli analisti di Piazzetta Cuccia che assegnano al titolo Azimut un rating neutral e target price a 17 euro.