News Notizie Indici e quotazioni Wall Street rinfrancata da speranze di pace, S&P 500 in ripresa di oltre +9% da metà marzo

Wall Street rinfrancata da speranze di pace, S&P 500 in ripresa di oltre +9% da metà marzo

29 Marzo 2022 15:48

Gli investitori di tutto il mondo sperano nel nuovo round di negoziati tra la delegazione russa e quella ucraina per giungere a un accordo per la pace. Le delegazioni si incontreranno nella giornata di oggi in Turchia. Focus sulle parole del vice ministro degli Esteri russo Alexander Fomin, che ha annunciato oggi che la Russia diminuirà in modo “drastico” le operazioni militari nei pressi di Kiev, capitale dell’Ucraina.

Ieri il Dow Jones Industrial Average ha chiuso in rialzo dello 0,27%, lo S&P 500 è salito dello 0,7% e il Nasdaq Composite ha guadagnato l’1,31%.

Occhio al trend dell’indice S&P 500, che ha recuperato più del 9% dal 14 marzo scorso. Sia lo S&P 500 che il Dow Jones sono positivi inoltre per la quarta sessione consecutiva. Alle 15.43 ora italiana, il Dow Jones balza di 350 punti (+1%), a 35.305 punti; il Nasdaq guadagna l’1,21% a 14.528, mentre lo S&P 500 sale dello 0,84% a 4.612 punti circa.

Gli acquisti sul Nasdaq della giornata di ieri hanno visto protagonista soprattutto il titolo Tesla, dopo che la Sec ha annunciato che il colosso delle auto elettriche fondato da Elon Musk chiederà all’assemblea annuale degli azionisti “di aumentare il numero autorizzato di azioni ordinarie…al fine di rendere possibile uno split dell’azione ordinaria della compagnia sotto forma di dividendo azionario”.

La notizia dello split azionario ha scatenato il rally del titolo, che ieri è salito sul Nasdaq dell’8%. Il titolo sale anche oggi, sebbene a un ritmo di appena l’1%.

Occhio al commento sull’azionario rilasciato da Erin Browne, managing director e gestore di portafoglio di Pimco nella puntata di ieri della trasmissione della Cnbc “Closing Bell: Overtime”:

“Credo che tutti dovrebbero essere impressionati dalla resilienza del mercato, e ritorno sul punto che non ci sono alternative. Volete investire in bond sapendo che la Fed alzerà i tassi o volere investire in azioni, dove sapete che potrete incassare qualche dividendo, a fronte di una crescita degli utili su base reale e di guadagni rassicuranti dei vostri portafogli?”.

A oscurare il sentiment di chi punta sulla borsa Usa è l’inversione della curva dei rendimenti, avvenuta nelle ultime ore, nel tratto compreso tra 5 e 30 anni: l’inversione è stata la prima dal 2006, ovvero in 16 anni. I tassi dei Treasuries Usa con scadenza a cinque anni sono ancora superiori a quelli dei Treasuries a 30 anni, oscillando attorno al 2,6023%, rispetto al 2,5862% dei trentennali.

Detto questo, lo spread da monitorare è un altro: è infatti l’inversione della curva dei Treasuries nel tratto tra 2 e 10 anni a essere considerata dai mercati come segnale di pericolo recessione negli Stati Uniti. Il problema è che anche questo differenziale si sta restringendo in modo significativo, tanto da essere scivolato al minimo dal marzo del 2020, il mese da incubo per l’azionario globale, quando l’allarme della pandemia Covid-19 risuonò a livello mondiale.

Market mover della settimana è la pubblicazione, attesa per la giornata di venerdì 1° aprile, del report sull’occupazione Usa di marzo: gli economisti intervistati da Dow Jones prevedono un aumento dei posti di lavoro pari a 460.000 unità e un calo del tasso di disoccupazione al 3,7%.

Tra le notizie societarie di rilievo della sessione odierna, bene il titolo FedEx, dopo la notizia del cambio di guardia ai vertici, che vedrà il fondatore della società di spedizioni in tutto il mondo, Fred Smith, dimettersi dalla carica di ceo il prossimo 1° giugno, per essere sostituito da una figura interna al gruppo.

Protagonista anche il gigante health care UnitedHealth Group, che ha annunciato un accordo per acquistare LHC Group per $170 per azioni.