Piazza Affari si impenna grazie a spiragli pace Russia-Ucraina, volano le banche
Martedì avanti tutta per Piazza Affari e le altre borse mondiali. Sponda al rally odierno arriva dai riscontri positivi arrivati da nuovo round di negoziati tra Russia e Ucraina per il cessate il fuoco. Mosca ha promesso che taglierà drasticamente le operazioni militari vicino alla capitale ucraina Kiev e alla città di Chernihiv. Il Ftse Mib ha così chiuso con un corposo +2,41% a 25.307 punti. A guidare i rialzi sono le banche con +7,6% per Unicredit e +5,7% Intesa Sanpaolo. Bene tra le big anche Stellantis a +6,64%, mentre hanno perso quota i titoli oil (-1,33% ENI e -2,73% Tenaris) in scia ai forti cali del prezzo del petrolio
Tra le utility in affanno SNAM (-1,67%) che stando a quanto riporta oggi Il Sole 24 Ore avrebbe già individuato una nave floting da acquisire per aumentare la capacità LNG in Italia e ridurre la dipendenza dalle forniture russe. L’obiettivo del MITE sarebbe quello di dotarsi di due navi floating, di cui una potrebbe essere presa in leasing. “Si tratterebbe di una notizia positiva per Snam perché aumenterebbero i suoi investimenti regolati”, spiega Equita che stima in circa 300-400 mln di euro il possibile costo di acquisizione.
Tra i titoli che pagano oggi l’avanzare di spiragli di pace spicca Leonardo (-2,35% a 8,97 euro), tra i migliori performer dall’inizio del conflitto ucraino. Ieri intanto il presidente statunitense Joe Biden ha chiesto al Congresso di aumentare la spesa per la difesa a 773 mld nel prossimo anno fiscale. Una mossa che si somma a quelle nella stessa direzione annunciate da paesi europei quali Germania e Italia. Per Leonardo gli analisti di Equita stimano gli Stati UNiti rappresentino meno del 20% del fatturato escludendo la divisione GSE recentemente venduta da DRS a SES.
Infine, seduta interlocutoria per TIM (-0,12%%) dopo il rally delle ultime sedute. Oggi era in programma un cda per un`informativa in merito alle interlocuzioni con KKR e per analizzare la proposta non vincolante di CVC per una quota di minoranza nel business Enterprise di TIM.