Fincantieri in gran spolvero in Borsa nonostante conti deludenti. Trapela l’interesse di Thyssenkrupp
Ricavi in calo del 4,5% ed EBITDA in perdita di circa 15 milioni di euro nel primo trimestre del 2020 per Fincantieri. Il gruppo guidato da Giuseppe Bono ha alzato il velo sui conti relativi ai primi tre mesi dell’anno segnati dal lockdown imposto dall’emergenza sanitaria.
Fincantieri: conti in calo nel primo trimestre
Oltre al mancato contributo all’EBITDA per il fermo produttivo dei cantieri italiani, si legge nella nota, gli effetti COVID-19 sul primo trimestre 2020 sono dovuti principalmente al mancato assorbimento dei costi fissi di produzione per i minori volumi sviluppati nel periodo e alle spese per garantire la salute e sicurezza del personale. Nel trimestre Fincantieri ha consegnato otto navi, tra cui la “Seven Seas Splendor”, nave da crociera ultra-lusso per il brand Regent del gruppo Norwegian Cruise Line Holdings Ltd., la “Scarlet Lady”, la prima di una serie di quattro navi da crociera, ordinate dalla società armatrice Virgin Voyages; “Le Bellot”, expedition cruise vessel per l’armatore Ponante una nave militare per la US Navy. “I clienti di Fincantieri fino ad oggi non hanno comunicato “cancellazioni” di ordini di navi da crociera e la conservazione del portafoglio ordini è un obiettivo prioritario per il gruppo
italiano della cantieristica” così nella conference call con gli analisti il direttore generale Alberto Maestrini.
Fincantieri non ha fatto ancora stima sul 2021, continua il dg, ma è ragionevole pensare ad “un’accelerazione della produzione” l’anno prossimo dopo “il rallentamento di quest’anno”. “Ai primi segnali dell’emergenza, il nostro Gruppo si è contraddistinto per aver messo in campo ogni sforzo a salvaguardia del personale nostro e dell’indotto” ha commentato l’AD Giuseppe Bono. “L’impegno del Gruppo è ora focalizzato alla tutela del carico di lavoro, fondamentale non solo per Fincantieri, ma anche per tutte le piccole e medie imprese che contribuiscono a rendere Fincantieri grande nel mondo. Alla fine di aprile abbiamo raggiunto un traguardo di fondamentale importanza per l’Italia, completando in tempi record la struttura portante del nuovo ponte di Genova e dando così prova di poter operare egregiamente anche nel settore delle grandi infrastrutture. Abbiamo raccolto un risultato eccezionale sui nostri mercati militari esteri di riferimento, sfruttando la nostra presenza e rafforzando il ruolo di partner strategico con le relative Marine. Proprio grazie alla nostra riconosciuta competenza nel settore navale della difesa, siamo ancora una volta coinvolti in trattative con la Marina Militare italiana oltre che con altre Marine estere” ha concluso Bono.
Titolo in spolvero grazie all’interesse di Thyssenkrupp
A Piazza Affari il titolo Fincantieri al momento viaggia al rialzo segnando un +2,05% a 0,70 euro per azione. A far da traino la notizia, per ora né smentita né confermata, riportata dalla Reuters secondo cui Thyssenkrupp starebbe valutando diverse opzioni strategiche per la propria divisione militare tra cui una Joint Venture al 50/50 con Fincantieri in cui le due società farebbero confluire le rispettive divisioni militari. Tra le altre opzioni sul tavolo ci sarebbe il consolidamento dell’industria militare navale tedesca con Thyssenkrupp che avrebbe avviato negoziazioni con i gruppi tedeschi Luerssen e German Naval Yards per formare un campione nazionale. Già in passato Fincantieri aveva detto di poter essere interessata alla divisione militare di Thyssenkrupp con cui collabora da anni nel settore dei sottomarini. Un eventuale accordo andrebbe verso il consolidamento dell’industria militare navale europea che è da sempre un obiettivo del CEO di Fincantieri, come sottolinea Equita.