Covid-19: Recovery fund per ricapitalizzare le banche
Quali impatti del deterioramento macro legato al Covid-19 sulle banche europee è l’oggetto di un report dell’EBA in cui non vengono forniti dettagli a livello di paese, ma l’assunzione sottostante è di una contrazione cumulata del PIL in 2 anni del 2,4%, ipotesi simile a quella incorporata nelle guidance dalle banche italiane.
L’impatto del Covid-19 sul settore bancario
Come ricorda Equita Sim, in base a 3 scenari differenti si stima – un impatto negativo sul CET1 delle banche europee compreso fra -233 e -380bps, a causa delle perdite su crediti e aumento delle RWA. Le banche italiane hanno un CET1 2020 di 13.1%, che scenderebbe in un range 10.8% – 9.4% applicando l’impatto previsto dall’EBA; – il costo del rischio è atteso a 116bps nello scenario 1, 186bps nello scenario 2 e 200bps nello scenario 3.
In base alle nostre stime, affermano gli esperti di Equita, soltanto Intesa SanPaolo e Mediobanca risulterebbero in grado di generare utili incorporando i livelli di costo del rischio ipotizzati dall’EBA nei 3 scenari, mentre tutte le altre banche riporterebbero perdite anche a partire dallo scenario 2.
Le simulazioni fornite dall’EBA confermano – come prevedibile – che in uno scenario caratterizzato da elevata incertezza e probabile forte aumento nel costo del rischio, lo stock picking deve privilegiare banche di maggiore dimensione che, grazie alle economie di scala che garantiscono livelli superiori di efficienza e a business model più diversificati, risultano più attrezzate a fronteggiare shock esterni.
Il presidente dell`EBA ha inoltre proposto di adottare un approccio europeo alla crisi utilizzando le risorse del Recovery Fund con uno schema simile al TARP, lo schema di ricapitalizzazione utilizzato in USA nel 2008.
“In base ai nostri calcoli, continuano gli esperti, per recuperare gli impatti sul capitale previsti dall`EBA sarebbero necessari fra i 22 e 37mld di euro per le banche italiane. La possibilità di utilizzare un approccio comune per ricapitalizzare le banche, benché favorita dal temporary framework che sospende di fatto il bail-in fino a fine anno, ci sembra di difficile implementazione – fra l`altro – per una questione di tempi e di scarsa uniformità nei profili di rischio delle banche europee.