Azionario Asia sotto pressione, Hong Kong -1%. Con Cina e Biden prezzi petrolio affondano di oltre -5%
Sentiment negativo sui mercati asiatici, che fanno i conti con il brusco calo dei prezzi del petrolio: la flessione si spiega sia con la contrazione degli indici Pmi in Cina che con le indiscrezioni su un piano del presidente americano Joe Biden, pronto a liberare fino a 1 milione di barili al giorno dalle riserve strategiche di petrolio Usa.
I prezzi del WTI crollano di quasi -6%, rimanendo attorno alla soglia di $101 al barile, mentre il Brent affonda di oltre il 5% attorno a $107.
La borsa di Hong Kong cede più dell’1%, Shanghai -0,38%. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo arretra dello 0,53%. Male anche Sidney, in ribasso dello 0,20%. Seoul è invece positiva con +0,42%.
Nel mese di marzo l’indice Pmi manifatturiero della Cina è scivolato in fase di contrazione, scendendo a 49,5 punti dai 50,2 punti di febbraio, e facendo peggio rispetto ai 49,9 punti attesi dal consensus. La Cina sta facendo fronte all’ondata di infezioni Covid-19 più forte dagli inizi del 2020: diverse città sono finite in lockdown, come Shenzhen e Shanghai.
In contrazione anche l’indice Pmi servizi, sceso a 48,4 punti dai 51,6 punti precedenti, decisamente peggio dei 53,2 punti stimati dagli economisti.
Il petrolio e i mercati prezzano anche le prospettive di un aumento dell’offerta di petrolio in Usa, atteso con il piano di emergenza di Joe Biden contro il caro-benzina. L’annuncio potrebbe arrivare già nella giornata di oggi, in concomitanza con la presentazione di altre misure contro i rincari dei prezzi alla pompa.