PIR alternativi al via, importante veicolo per supportare le PMI
Tra le principali novità introdotte dal Decreto Rilancio, il provvedimento del governo Conte previsto per fronteggiare le difficoltà sorte con l’emergenza sanitaria, troviamo i nuovi PIR alternativi. Trattasi dei Piani Individuali di Risparmio complementari agli attuali PIR tradizionali, ma con soglie di investimento più elevate (investimento max di €150k annui fino a €1.5mn) e differenti vincoli di investimento (almeno il 70% del valore complessivo del piano investito in azioni, obbligazioni, sia quotate che non, prestiti e crediti emessi da PMI italiane), e con gli stessi incentivi fiscali dei PIR aperti (esenzione fiscale per le somme investite, ma l’investimento deve essere detenuto per almeno 5 anni).
I PIR alternativi secondo Equita
Secondo Equita, i PIR alternativi sono degli strumenti molto attraenti e vanno nella direzione di sostenere l’economia reale e far affluire capitali a categorie di aziende il cui accesso al mercato è più difficile, in una fase di forte pressione creata da Covid-19, che impatta maggiormente le PMI rispetto alle grandi aziende. Inoltre, continuano gli esperti della Sim, trattandosi di prodotti con un orizzonte temporale di lungo periodo, sono adatti a superare la fase attuale di mercato caratterizzata da una volatilità molto alta.
Ulteriore elemento interessante, dicono dalla Sim, è che il contenitore del PIR alternativo può assumere qualunque forma, quindi con un`accezione ampia, ma – considerato l`oggetto di investimento tipicamente illiquido – si prestano a essere realizzati soprattutto tramite l`utilizzo di strumenti per i quali non sussistono i problemi di liquidità tipici dei fondi aperti: ELTIF, fondi chiusi di private equity, fondi di private debt.
Gli esperti infine sottolineano quanto siano importanti le opportunità di crescita nel private capital in Italia: ad oggi il mercato degli asset alternative in Italia è pari solo a circa € 27bn di AUM (dati Preqin Pro – giugno 2018) o 1.2% del totale patrimonio gestito (€ 2,140bn). “In una ricerca pubblicata lo scorso anno, avevamo stimato che solo gli ELTIF potevano raggiungere €7-8bn di AUM in 5-7 anni, coerentemente con quanto raggiunto dai VC Trust in UK (7.7bn a fine 2018) sulle sole persone fisiche. Ci aspettiamo una raccolta annua di €2-3bn all`anno per i PIR alternativi, fino a raggiungere € 10-15bn di AUM in 5 anni. Qualora fossero introdotti ulteriori incentivi (ad esempio una percentuale di detrazione fiscale sull`ammontare investito come nel caso dei VCT in UK), concludono, tali stime potrebbero essere superate”.