Notizie Notizie Italia PIR alternativi al via, importante veicolo per supportare le PMI

PIR alternativi al via, importante veicolo per supportare le PMI

29 Maggio 2020 11:04

Tra le principali novità introdotte dal Decreto Rilancio, il provvedimento del governo Conte previsto per fronteggiare le difficoltà sorte con l’emergenza sanitaria, troviamo i nuovi PIR alternativi. Trattasi dei Piani Individuali di Risparmio complementari agli attuali PIR tradizionali, ma con soglie di investimento più elevate (investimento max di €150k annui fino a €1.5mn) e differenti vincoli di investimento (almeno il 70% del valore complessivo del piano investito in azioni, obbligazioni, sia quotate che non, prestiti e crediti emessi da PMI italiane), e con gli stessi incentivi fiscali dei PIR aperti (esenzione fiscale per le somme investite, ma l’investimento deve essere detenuto per almeno 5 anni).

I PIR alternativi secondo Equita

Secondo Equita, i PIR alternativi sono degli strumenti molto attraenti e vanno nella direzione di sostenere l’economia reale e far affluire capitali a categorie di aziende il cui accesso al mercato è più difficile, in una fase di forte pressione creata da Covid-19, che impatta maggiormente le PMI rispetto alle grandi aziende. Inoltre, continuano gli esperti della Sim, trattandosi di prodotti con un orizzonte temporale di lungo periodo, sono adatti a superare la fase attuale di mercato caratterizzata da una volatilità molto alta.

Ulteriore elemento interessante, dicono dalla Sim, è che il contenitore del PIR alternativo può assumere qualunque forma, quindi con un`accezione ampia, ma – considerato l`oggetto di investimento tipicamente illiquido – si prestano a essere realizzati soprattutto tramite l`utilizzo di strumenti per i quali non sussistono i problemi di liquidità tipici dei fondi aperti: ELTIF, fondi chiusi di private equity, fondi di private debt.

Gli esperti infine sottolineano quanto siano importanti le opportunità di crescita nel private capital in Italia: ad oggi il mercato degli asset alternative in Italia è pari solo a circa € 27bn di AUM (dati Preqin Pro – giugno 2018) o 1.2% del totale patrimonio gestito (€ 2,140bn). “In una ricerca pubblicata lo scorso anno, avevamo stimato che solo gli ELTIF potevano raggiungere €7-8bn di AUM in 5-7 anni, coerentemente con quanto raggiunto dai VC Trust in UK (7.7bn a fine 2018) sulle sole persone fisiche. Ci aspettiamo una raccolta annua di €2-3bn all`anno per i PIR alternativi, fino a raggiungere € 10-15bn di AUM in 5 anni. Qualora fossero introdotti ulteriori incentivi (ad esempio una percentuale di detrazione fiscale sull`ammontare investito come nel caso dei VCT in UK), concludono, tali stime potrebbero essere superate”.