Notizie Indici e quotazioni QE pandemico Bce fa da assist all’eur-usd. Ora profit taking o no? Goldman Sachs e Citi commentano

QE pandemico Bce fa da assist all’eur-usd. Ora profit taking o no? Goldman Sachs e Citi commentano

5 Giugno 2020 08:31

Euro osservato speciale sul forex, dopo il rally nei confronti del dollaro andato avanti per nove sessioni consecutive, che lo ha portato ieri a volare al record in quasi tre mesi a $1,1362. Su base settimanale, la moneta unica è salita del 2,1% e si appresta a concludere la sua terza settimana consecutiva di guadagni.

I nove giorni consecutivi di rialzi confermano per l’eur-usd il rally più lungo in quasi dieci anni, e alimentano tra gli operatori l’interrogativo sul da farsi. Prendere profitto o no?

Alcuni strategist, di fatto, consigliano di alleggerire le posizioni accumulate, visto che la valuta ha rotto livelli di resistenza chiave. Altri fanno notare che, ai livelli attuali, non manchi poi molto per tornare al record di marzo, pari a $1,1495.

A dare l’ultima forte spinta all’euro è stata sicuramente la Bce di Christine Lagarde che, annunciando ieri il potenziamento del piano PEPP – QE pandemico noto anche come QE di emergenza – per ulteriori 600 miliardi di euro, fino a un valore complessivo di 1,350 trilioni di euro, ha smorzato i timori sull’economia dell’area euro, alimentati dalla crisi economica innescata dal coronavirus COVID-19.

Ancora prima, erano state le proposte sul Recovery Fund -prima la proposta franco-tedesca, poi quella della Commissione europea sul Next Generation EU– a riaccendere l’interesse degli investitori nei confronti dell’euro.

Tuttavia, almeno nel breve, stando a quanto riporta Bloomberg, gli strategist di Citi ritengono che questo sia un buon momento per optare per il profit taking, anche se – ribadiscono – l’impostazione rimane bullish. ABN Amro spiega inoltre che è prematuro aspettarsi “un continuo forte rally”, viste le “discussioni difficili” che si prospettano tra i leader europei, proprio in merito a come dovrà essere forgiato il bazooka anti-COVID del Recovery Fund.

Detto questo, l’euro ha testato nuovi massimi anche nei confronti di altre valute, balzando al record degli ultimi 13 mesi nei confronti dello yen, a JPY 123,62 circa. Sul franco svizzero, altra valuta rifugio, ha testato il valore più alto in cinque mesi, a CHF 1,0830 circa.

Così ha commentato il trend Zach Pandl, co-responsabile della divisione globale di forex di Goldman Sachs a New York: “I recenti interventi sia della Commissione europea che della Bce hanno ridotto i rischi di coda sull’outlook economico dell’area euro”.

Certo, “la sfida principale per l’Europa è rappresentata dalla sua incompleta architettura di politica fiscale comune“. Ma “le istituzioni europee stanno facendo importanti cambiamenti per correggere questi punti di debolezza. Cambiamenti che includono sia gli acquisti di bond da parte della Bce che la proposta Ue sul Recovery Fund che, crediamo, andrà verso la direzione di un miglioramento nel coordinamento della politica fiscale dell’Eurozona”.

Diametralmente opposto il trend del dollaro, con il Dollar Index che si appresta a concludere la terza settimana consecutiva di perdite, a 96,808 punti, vicino al minimo in quasi tre mesi. Contro lo yen, il biglietto verde è scambiato a JPY 109,11, dopo aver brevemente testato il massimo in due mesi, a JPY 109,235.

In generale, gli investitori stanno smobilizzando le valute rifugio a favore di quelle più rischiose, allineandosi all’ottimismo dei mercati azionari, successivo all’allentamento in tutto il mondo delle misure di lockdown lanciate nei mesi scorsi per frenare i contagi da coronavirus.