Notizie Notizie Mondo Le tre opportunità più “contrarian” nei mercati azionari, secondo Schroders

Le tre opportunità più “contrarian” nei mercati azionari, secondo Schroders

8 Giugno 2020 16:29

Nonostante le valutazioni azionarie siano diventate molto più costose, avvicinandosi in alcuni casi ai massimi storici,  ci sono ancora diverse opzioni a disposizione degli investitori alla ricerca di titoli relativamente convenienti. Questa la view di Kristjan Mee, Strategist, Research and Analytics, Schroders, che ha individuato le tre aree del mercato che al momento presentano prezzi vantaggiosi e sentiment particolarmente negativo, cercando di capire i motivi per cui questi titoli hanno sottoperformato e le eventuali prospettive positive.

Le tre aree del mercato più vantaggiose

In primis il settore bancario europeo su cui è indubbio che il coronavirus avrà un effetto disruptive.  Certamente oggi è molto più sicuro rispetto a prima della crisi finanziaria globale e l’adozione di regole più stringenti ha portato a un aumento significativo dei buffer di capitale delle banche. Nonostante ciò però, sottolinea Mee, persistono due problemi strutturali: un’ampia mole di non-performing loan nei Paesi del sud Europa e la bassa profittabilità. Quest’ultimo punto è evidenziato dai livelli relativamente bassi del reddito netto da interessi e della redditività del capitale proprio (ROE) delle banche dell’area dell’euro, soprattutto rispetto agli Stati Uniti.

Tra i titoli relativamente convenienti l’esperto indica il settore energetico Usa. Le diffuse misure di lockdown hanno portato a un crollo del 25% ad aprile della domanda globale di petrolio. Dopo l’ultimo collasso, le azioni del settore rappresentano soltanto il 3% dell’Indice S&P500, rispetto al 16% del 2008. I default nel settore sono in crescita, dato che i finanziamenti sono più difficili da ottenere. Il lato positivo è che le società che sopravviveranno ne godranno i benefici quando la situazione si normalizzerà. Ecco perché è fondamentale essere selettivi e favorire le società con bilanci solidi, costi flessibili e management disciplinati.

Infine, l’azionario brasiliano in dollari che ha sottoperformato rispetto ai mercati sviluppati nel corso della crisi. In parte ciò è dovuto alle minori risorse a disposizione per combattere la pandemia nei Paesi in via di sviluppo. Guardando alle valutazioni si nota che l’azionario brasiliano non è così conveniente come ci si potrebbe aspettare, con indicatori forward price-to-earnings in linea con quelli l’indice dei mercati emergenti. Tuttavia, c’è un’ampia dispersione nelle valutazioni dei singoli titoli, dato che sono inclusi settori della “new economy” come IT ed e-commerce che non si sono svalutati significativamente.

Di conseguenza, al momento l’area di maggiore valore in Brasile è la valuta. Anche se aggiustato per l’inflazione, il real brasiliano si è deprezzato di oltre il 60% dal 2011, tornando sui livelli dei primi anni 2000.