Piano Colao: ‘promuovere in PA e aziende private codice etico Smart Working’
“Smart Working: osservazione per normarlo al meglio e codice etico a immediata tutela dei lavoratori”. Il piano Colao illustra le iniziative per il rilancio “Italia 2020-2022, individuando sei aree di azione, tra cui “imprese e lavoro”, che sono il motore dell’economia italiana.
Si propone di “utilizzare la fase attuale per un’attenta e profonda osservazione dello Smart Working e delle dinamiche ad esso connesse per identificare elementi con cui migliorare la normativa vigente (legge n. 81/2017), al fine di renderla perfettamente aderente al nuovo contesto che si sta sviluppando, in cui da un lato c’è la necessità di un’adozione diffusa per questioni anche di sicurezza e dall’altro l’obiettivo di dare a imprese e lavoratori un’opzione migliorativa sia della produttività sia delle condizioni lavorative. Al fine di evitare utilizzi impropri dello strumento già nell’immediato si raccomanda di definire e adottare un codice etico per la PA e di promuoverlo nel mondo dell’impresa”.
Azioni specifiche consigliate:
a) Monitorare e valutare attentamente l’utilizzo attuale dello Smart Working nel mondo delle PA e delle imprese prima di implementare modifiche alla normativa vigente, che dovranno:
-Puntare alla definizione di una disciplina legislativa dello Smart Working per tutti i settori, le attività e i ruoli (manageriali e apicali inclusi) compatibili, con attenzione alla pari fruibilità per uomini e donne, che lo qualifichi come opzione praticabile per aziende e lavoratori, in particolare nell’ottica della creazione di nuova impresa e/o nuovi posti di lavoro.
-Disciplinare la possibilità, consentita nella fase di emergenza e post emergenza, di accesso preferenziale allo Smart Working per il sostegno dei figli nei primi gradi della scuola (fino ai 14 anni).
b) Nel breve periodo, promuovere, nella PA come nelle aziende private, l’adozione di un codice etico dello Smart Working con specifica considerazione dei tempi extra lavorativi (tra i quali impegni domestici e cura della famiglia) e in ottemperanza alla L. 81/2017 (stesse ore lavorative e giornate come da contratto nazionale), con l’obiettivo di:
(i) massimizzare la flessibilità del lavoro individuale,
(ii) concordare i momenti di lavoro «collettivo» (da tenersi in orari standard, rispettando la pausa pranzo, i weekend e le regole previste per il lavoro straordinario),
(iii) adottare sistemi trasparenti di misurazione degli obiettivi e della produttività al fine di valutare la performance sui risultati e non sul tempo impiegato (meno misurabile e non rilevante nel lavoro agile).