Morgan Stanley presenta target a 12 mesi su S&P 500 e Treasuries Usa. ‘Curve tassi saranno più ripide’
Gli economisti di Morgan Stanley credono che l’azionario Usa abbia ancora spazio per salire. E’ quanto emerge da una nota, in cui gli esperti si mostrano cautamente ottimisti.
“I dati deboli ma in miglioramento, il sentiment degli investitori improntato allo scetticismo e i premi sul rischio superiori alla media sono tutti fenomeni tipici, che si manifestano dopo che la crescita tocca il fondo, e che supportano tutti valori modestamente più elevati dell’azionario globale, spread globali più bassi e un aumento dei rendimenti Usa nel corso dei 12 mesi successivi”.
Azionario Usa e bond giù, dunque, con gli analisti che hanno fissato per l’indice S&P 500 un target a 3.350 punti e tassi sui Treasuries decennali praticamente raddoppiati, dallo 0,6609% all’1,3% (a fronte di smobilizzi sui titoli di stato Usa).
“Specificamente, guardando ai prossimi 12 mesi, prevediamo che i titoli ciclici Usa e di società più piccole (small cap) faranno meglio dei titoli (delle società) più grandi, più difensive. Riteniamo che i titoli value, in generale, sovraperformeranno i titoli growth nei mercati al di fuori di quelli Usa e che i rendimenti americani e tedeschi saliranno e le curve dei rendimenti diventeranno più ripide”.
Ancora, “prevediamo una compressione ulteriore tra i crediti valutati BBB-A e quelli B-BB“.
Tra i consigli, quello di assumere posizioni long sui finanziari e sulle small cap degli Stati Uniti, ma anche sull’euro e sulle valute dei mercati emergenti, come la rupia indonesiana e la rupia indiana.
“Ci sono alcune eccezioni. – precisano però gli esperti – Nel periodo successivo alle due ultime recessioni, l’azionario dei mercati emergenti si è manifestato un asset di inizio ciclo fantastico. Tuttavia, questa volta, le cose potrebbero essere differenti, visto che la redditività delle aziende, nei mercati emergenti, è stata gravamente intaccata. Crediamo che il petrolio, l’alluminio e il minerale di ferro, di norma vincitori nelle fasi di inizio ciclo, potrebbero rimanere indietro a causa delle sfide che provengono dall’offerta, dalla domanda, o da entrambe”.
Riguardo all’atteggiamento da tenere , “gli investitori dovrebbero aver fiducia in questo nuovo ciclo nel corso dei prossimi 12 mesi, ma verificare, anche, che nel corso dell’estate la presenza di rischi chiave non finisca con il rovesciarlo. I casi COVID-19 negli Usa stanno tornando a salire. I tre mesi precedenti alle elezioni presidenziali Usa hanno spesso visto protagonista una performance dell’azionario globale più debole, con gli investitori che hanno preferito farsi da parte e aspettare i risultati”. E’ vero che “il passaggio di un altro round di stimoli Usa e i progressi nelle trattative sul Recovery Fund sono fattori chiave per le nostre stime economiche”. Ma, “mentre assistiamo all’inizio di un nuovo ciclo, ci sono molti rischi che continueremo a osservare”.