Azionario Asia: Borsa Tokyo -0,45%. Ansia da COVID in Cina e Usa, focus su Ipo JD.com a Hong Kong
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in calo dello 0,45% a 22.355,46 punti. La borsa di Shanghai è piatta, Hong Kong -0,47%, Sidney -0,92%, Seoul -0,50%.
Pesano i timori su una seconda ondata di coronavirus, già alimentati alla vigilia dalle notizie in arrivo dalla Cina.
Il balzo delle infezioni da coronavirus ha costretto Pechino a cancellare i voli, chiudere le scuole e creare anche zone rosse in alcuni quartieri della città.
Non solo. Negli Stati Uniti, il Texas ha assistito a un balzo dei ricoveri, nella sola giornata di mercoledì, pari a +11%. E un modello sul coronavirus citato dalla Casa Bianca prevede ora che, entro il prossimo 1° ottobre, il numero di morti in Usa per il COVID-19 potrebbe essere superiore alle 200.000 unità.
A Hong Kong, riflettori puntati sull’Ipo del gigante dell’e-commerce cinese JD.com. Il titolo è salito di oltre +3% rispetto al prezzo di collocamento con cui è sbarcato in Borsa.
Tra le altre notizie di rilievo, oggi la PBOC (People’s Bank of Ch.ina, banca centrale della Cina) ha tagliato i tassi sui reverse repo a 14 giorni dal 2,55% al 2,35%, iniettando liquidità per 70 miliardi di yuan (l’equivalente di $9,88 miliardi) nel mercato monetario cinese. La PBOC ha iniettato anche 50 miliardi di yuan attraverso reverse repo a sette giorni, al tasso del 2,2%, lasciato invariato rispetto alla precedente iniezione di liquidità.
Pessimi i numeri arrivati dall’Australia: nel mese di maggio, gli effetti del mix micidiale pandemia coronavirus + lockdown hanno azzerato in Australia 227.000 posti di lavoro, facendo schizzare il tasso di disoccupazione al 7,1%, record dal 2001. L’Ufficio Nazionale di Statistica dell’Australia ha reso noto che, negli ultimi due mesi, l’economia ha perso più di 824.000 posti di lavoro, con l’occupazione che è tornata ai livelli di marzo del 2017.
A maggio il tasso di disoccupazione ha continuato a salire, dal 6,4% rivisto al rialzo di aprile.
I numeri sono stati decisamente peggiori delle attese, visto che gli analisti, per il mese di maggio, avevano previsto una perdita di posti di lavoro inferiore, pari a -78.800 unità, rispetto alla perdita monstre di aprile, rivista a -607.400 unità.
Il tasso di disoccupazione era stato stimato a un livello inferiore, pari al 6,9%, rispetto al precedente 6,4% (rivisto al rialzo).