Bce, Enria: ‘banche europee bruciano capitale da 10 anni, valutino nuove aggregazioni’
In un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore, il numero uno del Consiglio di Vigilanza sulle banche della Bce, Andrea Enria, consiglia agli istituti europei di valutare “nuove aggregazioni”, in quanto “la pandemia (da coronavirus) comprimerà ancora la redditività”.
Riferendosi alle banche europee, Enria sottolinea che permane “una situazione di debolezza strutturale perché il settore brucia capitale da dieci anni. Sulle ragioni si può discutere a lungo. Di sicuro c’è carenza di ristrutturazioni. Credo sia utile il confronto con il caso statunitense. Dopo la crisi della Lehman brothers, il consolidamento è stato rapido: oltre 450 banche chiuse in soli quattro anni, con operazioni di consolidamento a livello federale. In Europa, al contrario, ci sono stati finanziamenti pubblici a pioggia da parte dei singoli Stati, più qualche consolidamento ma solo nazionale. La redditività è rimasta molto bassa e questo ha conseguenze sulle valutazioni di mercato, con le banche europee quotate che mediamente capitalizzano il 30% del proprio valore di libro”.
“Noi diciamo – precisa Andrea Enria – che le banche devono ritornare ad attrarre gli investitori e aumentare la capacità di generazione del capitale. E questo vale per tutti i Paesi dell’area euro, anche se ci sono situazioni differenziate. Alcune banche sono su una buona strada, mentre ad altre abbiamo chiesto di cambiare percorso”.