Banco BPM: da TLTRO Bce scossa positiva al margine di interesse netto. Da Cattolica impatto trascurabile
Equita SIM dedica una nota al titolo Banco BPM, alla luce delle ultime novità relative all’asta TLTRO della Bce, attraverso cui la banca ha fatto incetta di nuova liquidità, e sviluppi che riguardano Cattolica Assicurazioni che, dopo la richiesta dell’Ivass, ha ricevuto una lettera dalla Consob in cui si chiede conto della situazione patrimoniale-
“Il NII (margine di interesse netto) di Banco BPM – si legge nella nota di Equita – potrebbe beneficiare di un aumento del TLTRO3 dagli attuali 14 miliardi fino ad un massimo di 35 miliardi: non ci attendiamo che la banca sfrutti interamente questo ammontare ma aumentiamo la stima di NII 2020 da – 3% a flat (piatta) e confermando il 2021 (flat, ma su una base più elevata): sul 2021, otteniamo un impatto positivo del 13% sull’utile netto”.
Da segnalare che Equita SIM ha un rating “buy” su Banco BPM, a fronte di un target price a 1,8 euro.
La SIM milanese continua, facendo notare che “la volatilità di conto economico generata dalla Fair Value Option sulle proprie passività – che ha generato 206 milioni di utili da trading solo contabili, cioè non distribuibili e senza impatto sul CET – dovrebbe ridursi nei prossimi mesi e progressivamente scomparire. Le modifiche alla CRR introdotte dal Parlamento UE in termini di estensione dell’SME supporting factor dovrebbero portare un beneficio di 50 punti base sul CET1, a cui potrebbero aggiungersi altri 50 punti base dal venire meno delle deduzioni sulle spese di software”.
“La compressione del Solvency2 della JV con Cattolica Assicurazioni – sceso secondo rumours di stampa a 65% – non dovrebbe comportare impatti significativi sul collocamento di prodotti (1,5 miliardi di premi nel 2019): l’eventuale ricapitalizzazione della joint venture potrebbe comportare un impatto negativo trascurabile sul CET1 (
Tornando a Banco BPM, Equita scrive che è stato “confermato l’obiettivo di un nuovo piano industriale a fine anno / inizio 2021 compatibilmente con stabilizzazione quadro macro e focus su ulteriore razionalizzazione real-estate (-1 miliardo su 3,6 miliardi da piano) e cost cutting – anche se al momento non ci sembra, come auspicavamo, che ci siano le condizioni per un’estensione strutturale dello smart-working ad una più ampia platea di dipendenti con risparmi significativi in termini di costo del personale”.