Azionario Asia giù, Tokyo -1,2%, Sidney cede -2%. Pesano downgrade FMI su Pil globale e Covid Usa
Oggi azionario asiatico orfano della borsa di Shanghai e di Hong Kong, che rimangono chiuse per festitivà nazionale. Sidney cede più del 2%, Seoul fa -1,78%. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso dell’1,22% a 22.259,79 punti. Sull’azionario asiatico pesa il tonfo di Wall Street, con il Dow Jones che ha ceduto ieri 710,16 punti, o -2,7%, a 25.445,94 punti; lo S&P 500 che ha perso -2,6% a 3.050,33 e il Nasdaq Composite arretrato del 2,2% a 9.909,17. Per i tre indici azionari Usa, è stata la sessione peggiore dallo scorso 11 giugno.
Preoccupa il balzo dei nuovi casi di contagi da coronavirus negli Stati Uniti, che hanno testato in alcuni stati valori record. Come in Texas, dove ieri sono stati registrati 5.551 nuovi casi, rispetto al rialzo di 5.489 di martedì.
A preoccupare anche le nuove stime sul Pil globale diramate ieri dal Fondo Monetario Internazionale con il World Economic Outlook: pesante il downgrade sulla crescita dell’economia globale, prevista ora in contrazione del 4,9% nel 2020. Così si legge nel documento dell’Fmi:
“Nella prima metà del 2020, la pandemia COVID-19 ha avuto un impatto sull’attività più negativo di quanto anticipato, e la ripresa sarà più graduale rispetto alle attese. Nel 2021 la crescita globale è prevista a +5,4%. Questo significa che il Pil del 2021 sarà inferiore di 6,5 punti percentuali circa rispetto all’outlook pre COVID-19 stilato a gennaio del 2020. L’impatto avverso sulle famiglie a basso reddito è particolarmente acuto, e metterà in pericolo il progresso significativo che era stato fatto a partire dagli anni ’90 nel ridurre la poverà estrema nel mondo”.
Tornando al coronavirus negli States, i dati diffusi dalla Johns Hopkins University emerge che in America il conto dei decessi per coronavirus è di almeno 121.969, a fronte di 2,38 milioni di contagi confermati. Allarme a Houston, Texas, dove proprio oggi, secondo quanto riportato da Bloomberg, i reparti di terapia intensiva dovrebbero superare il massimo della loro capienza.
Nella giornata di ieri, gli Stati della California, Texas e Florida hanno riportato un numero record di nuovi casi. E così Apple ha annunciato che chiuderà sette punti vendita a Houston. La decisione segue l’annuncio della scorsa settimana, con cui il colosso guidato da Tim Cook ha reso noto che chiuderà più negozi in Florida, South Carolina, North Carolina e Arizona. Alcuni dipendenti di Disney hanno lanciato inoltre una petizione per ritardare l’apertura dei parchi tematici in California.
I leader del sindacato che rappresenta 17.000 dipendenti avevano già inviato la scorsa settimana una lettera al governatore della California Gavin Newsom, facendo notare che il balzo di nuovi casi COVID-19 non rendeva sicura la decisione di riaprire il centro, nella data stabilita del prossimo 17 luglio.