Mercati e sovraperformance dell’Ue: “godevi questo rally finché dura”, l’avvertimento di State Street
Ieri le borse statunitensi hanno incorniciato un trimestre d’oro, finendo per mettere in secondo piano, almeno per ora, l’andamento dei contagi come affermano gli strategist Mps Capital Services secondo cui il quadro macro e gli indici di fiducia continuano ad evidenziare una ripresa economica più sostenuta del previsto negli USA, come testimoninato dall’indice delle “sorprese economiche” (CESI) che ha raggiunto livelli mai visti prima. In Area euro, la sessione di ieri ha visto ancora una volta gli acquisti concentrarsi principalmente sui titoli italiani. Secondo quanto riportato da Reuters, l’Italia sta preparando un nuovo pacchetto di stimolo da 20 Mld€ che spingerebbe il deficit/PIL 2020 all’11,6% dall’attuale obiettivo di 10,4%.
State Street Global Advisors: la sovraperformance dell’Europa potrebbe essere una magra consolazione
Ma nonostante la maggior frenesia nei rialzi dei mercati azionari europei, non ci sembra il caso di essere così precipitosi. Così Altaf Kassam, responsabile Investment Strategy and Research per l’area EMEA di State Street Global Advisors. Anche se, in generale, l’Europa è riuscita a contenere meglio la diffusione del COVID-19 e sembra che le economie del Vecchio continente riapriranno prima e con maggior successo (si vedano gli ultimi dati dell’indice PMI francese), persistono ancora molte fonti di incertezza. Tra queste l’analista cita la Brexit a cui si aggiungono le tensioni tra la Germania e la BCE sui cosiddetti “Coronabond” e gli attriti tra Stati Uniti e Unione Europea sulla tassa sui servizi digitali. “La sovraperformance dell’Europa si basa su una ripresa del settore finanziario, che è difficile da prevedere nell’attuale contesto con curve di rendimento basse e piatte e senza una qualche forma di arbitraggio regolamentare, ambito in cui gli Stati Uniti sembrano essere molto più abili. Insomma, godetevi questo rally finché dura” conclude Kassam.
Della stessa idea Amlan Roy, responsabile Global Macro Research di State Street Global Advisors secondo cui con il 90% dei paesi in recessione, è probabile che la crisi crei lunghe ed ampie perdite di posti di lavoro sia nei mercati emergenti sia in quelli sviluppati. I settori colpiti sono principalmente quelli dell’industria dei servizi, in particolare il settore dei trasporti, dei viaggi, alberghiero e l’hospitality. A differenza della crisi finanziaria globale, alcuni settori riporteranno buone performance, mentre altri saranno in difficoltà fino a quando non si registrerà un’inversione di tendenza nel comportamento dei consumatori. Detto questo, le risposte aziendali e politiche osservate finora indicano che la “normalità” che conoscevamo prima dell’avvento della pandemia di COVID-19 potrebbe non ritornare mai più. “Con così tante insidie nel breve termine, gli investitori dovrebbero guardare bene al futuro e individuare degli scenari per il 2021 e oltre, per identificare i cambiamenti di portafoglio più appropriati” conclude.