Ferrari: Goldman Sachs resta posizionata sul buy, “ordini variabile chiave” nel breve
Per Ferrari l’appuntamento con i conti trimestrali è fissato tra un mese esatto, il prossimo 3 agosto. Nell’attesa dei risultati del secondo triemstre 2020, la Rossa di Maranello è finita sotto la lente degli analisti di Goldman Sachs che hanno confermato la raccomandazione di acquisto (rating buy) e il target price di 165 euro. “Ferrari non è stata immune al più ampio declino del settore nel corso del secondo trimestre, con una riduzione di circa il 50% su base annua delle consegne”, scrivono gli esperti della banca d’affari Usa che danno qualche indicazioni sui numeri del trimestre.
Le previsioni
Goldman Sachs si attende ricavi pari a 530 milioni di euro nel secondo trimestre rispetto ai 516 milioni del consensus, un Ebitda di 114 milioni (consensus a 117 milioni) e un free cash flow negativo a -156 milioni. “Tuttavia, proseguono gli esperti, poiché la produzione è tornata a livelli pre-Covid-19 e con la riapertura dell’85% dei concessionari globali, crediamo che il business sia in una buona posizione per tornare alla normalità a livello di consegne, quando entriamo nella seconda metà dell’anno, in cui ci attendiamo una crescita dell’11%”. In vista dei risultati trimestrali, che verranno svelati il prossimo 3 agosto, per Goldman Sachs l’altro tema da monitorare per Ferrari è il fronte ordini che rappresenta una “variabile chiave nel breve termine”.
Storia lungo termine intatta
Sempre secondo l’analisi della banca d’affari americana “le prospettive a lungo termine restano forti”. Insomma, al di là dell’impatto del Covid-19 sui conti 2020, “le prospettive rimangono promettenti”. “C’è una buona visibilità sui prossimi lanci di mercato, con altri due modelli che dovrebbero essere svelati quest’anno, a sostegno della storia di crescita pluriennale dell’azienda”.
Il punto tecnico (a cura dell’ufficio studi di Borse.it)
Ferrari si conferma essere ancora una volta un titolo molto efficiente. Dopo lo storno importante di marzo, quando il titolo aveva perso circa il 33%, passando dal massimo storico di 169 euro a 114 euro. Da qui il titolo ha intrapreso un solido trend rialzista che ha riportato velocemente Ferrari al test di 154 euro. QUesto or il livello da infrangere per rimettere nel mirino i 160 euro e poi i massimi storici su citati a 169 euro. Al ribasso invece, il primo supporto utile è la media mobile 200 periodi, che più volte ha respinto verso l’alto i corsi. In caso di break di tale livello, target a 140 euro.
Arriva la certificazione Equal Salary
Intanto oggi Ferrari ha fatto sapere di avere ottenuto la certificazione Equal Salary per la parità di retribuzione tra donne e uomini con le stesse qualifiche e mansioni. Il riconoscimento, sottolinea il gruppo, testimonia l’impegno della Casa di Maranello per un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso delle differenze, che sostenga allo stesso tempo lo sviluppo professionale di ciascuno.
“Siamo fieri di ricevere questa certificazione, che rappresenta una pietra miliare importante nel percorso verso il miglioramento continuo del nostro posizionamento e delle nostre azioni per un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso delle differenze. La parità retributiva e di opportunità non riguarda solo un principio di equità. È un pilastro fondamentale per attrarre, trattenere e sviluppare i migliori talenti e stimolare così l’innovazione e la nostra crescita nel lungo periodo”, ha commentato Louis Camilleri, amministratore delegato di Ferrari.