Intesa Sanpaolo risponde a cda UBI: sinergie per soci superiori a stime UBI
L’allocazione del valore e delle sinergie derivanti dall’operazione a favore degli attuali azionisti UBI Banca è superiore all’ammontare stimato dal Consiglio di Amministrazione di UBI Banca, pari al 10% del valore attuale delle sinergie complessive al netto dei costi di integrazione (ossia circa € 320 milioni rispetto a un totale di € 3,2 miliardi, calcolati considerando che gli attuali azionisti di UBI Banca verrebbero a detenere una quota pari a circa il 10% del capitale del Gruppo risultante dall’operazione). E’ quanto specifica Intesa Sanpaolo nella nota di risposta a quanto evidenziato venerdì scorso dal cda di UBI Banca, che ha bollato come ‘non conveniente’ l’OPS lanciata dalla banca guidata da Carlo Messina.
Va infatti considerato anche il valore rappresentato dal premio offerto (pari a circa € 1,1 miliardi ai prezzi del 14 febbraio 2020, ossia pari alla differenza tra la valorizzazione di UBI Banca con il premio riconosciuto dall’Offerta di € 4,9 miliardi rispetto alla capitalizzazione di mercato in pari data pari a € 3,8 miliardi), che porta a un ammontare di competenza degli azionisti di UBI Banca pari a oltre il 40% del valore attuale delle sinergie complessive al netto dei costi di integrazione (ossia oltre € 1,3 miliardi, costituiti dalla somma del predetto premio di € 1,1 miliardi e del 10% delle rimanenti sinergie, pari a € 210 milioni, calcolate come il 10% della differenza tra il valore attuale complessivo di € 3,2 miliardi e la predetta quota di circa € 1,1 miliardi
riconosciuta agli azionisti di UBI Banca in sede di fissazione del concambio).