Piazza Affari debole in attesa di un accordo Ue, Ubi galoppa dopo rilancio di Intesa
Piazza Affari si muove sotto la parità in attesa di un accordo Ue sul Recovery Fund, il piano da 750 miliardi di euro per il rilancio economico dell’Europa in discussione a Bruxelles. L’indice Ftse Mib mostra un ribasso di circa mezzo punto percentuale a 20.322 punti, in linea con i listini europei.
Nel quarto giorno di vertice, che doveva durare inizialmente solo due giorni, i leader Ue cercano di trovare un compromesso. I cosiddetti paesi frugali (i paesi a favore di una rigida ortodossia di bilancio), Olanda in primis con il premier Mark Rutte, accetterebbero la proposta di un fondo che eroghi 390 miliardi sotto forma di sussidi e 360 miliardi di euro in prestiti (dunque somme da restituire). Tuttavia, la Francia continuerebbe a insistere sulla proposta di un fondo che comporti aiuti per 400 miliardi di euro e prestiti per 350 miliardi. I leader Ue si riuniranno di nuovo oggi nel Consiglio europeo alle 16 ora italiana.
Tra i titoli di Piazza Affari, si mette in evidenza Ubi Banca che fin dai primi scambi schizza in testa al paniere principale con un balzo dell’11,5% in area 3,64 euro, dopo che Intesa Sanpaolo ha rilanciato mettendo sul piatto ulteriori 652 milioni di euro cash per convincere i soci Ubi ad aderire all’offerta partita lo scorso 6 luglio. Al corrispettivo in azioni, pari a 1,7 azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo di nuova emissione in esecuzione dell’aumento di capitale al servizio dell’Offerta, il cda della banca ha deciso di aggiungere un corrispettivo in denaro pari a 0,57 euro.
Tra le banche, acquisti anche su Banco Bpm, che sale di oltre il 2%. Secondo alcune indiscrezioni riportate da Il Messaggero, i vertici di Banco Bpm e Unicredit si sarebbero incontrati per esplorare una possibile ipotesi di aggregazione. In alternativa Banco Bpm potrebbe unirsi con Bper e Mps. Unicredit intanto scivola dell’1,5%.
Banche a parte, Atlantia avanza del 2,5% in attesa della riunione di domani che dovrebbe confermare la quasi totalità del Cda, secondo quanto riportato da La Repubblica.