Ops Intesa SanPaolo, Consob estende di due giorni periodo di adesione Ubi Banca dopo crollo titolo (-9%)
La Consob ha deciso di estendere il periodo di adesione degli azionisti di Ubi Banca all’ops di Intesa SanPaolo di altri due giorni. E’ quanto si legge in un comunicato diramato dalla Commissione, con data 27 luglio.
“La Consob in data odierna, con delibera n. 21460 del 27 luglio 2020 ha disposto la proroga d’ufficio, ai sensi dell’art. 40, quarto comma, del Regolamento Emittenti del periodo di adesione dell’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria promossa da Intesa Sanpaolo S.p.A. avente ad oggetto azioni ordinarie emesse da Unione di Banche Italiane S.p.A per ulteriori due giorni di negoziazione; pertanto il periodo di adesione all’Offerta pubblica di scambio si concluderà in data 30 luglio 2020”.
Le adesioni all’offerta sono salite ieri al 43,48% grazie principalmente all’apporto, nella giornata di ieri, di oltre il 10,82% del capitale di Ubi, il dato più alto dall’avvio dell’opas di Intesa SanPaolo sulla banca. La Consob ha concesso due giorni in più “per consentire agli azionisti di Ubi Banca di disporre di un’informativa completa e corretta per un adeguato periodo di tempo”.
Ieri forte tonfo di Ubi Banca, in vista di oggi 28 luglio, data inizialmente fissata come ultima giornata di adesione all’ops di Intesa SanPaolo. Il titolo ha chiuso con un crollo dell’8,82% a 3,31 euro.
Equita aveva spiegato di attendersi da ieri che i titoli Ubi iniziassero “a cessare di incorporare i termini dell’offerta di Intesa, inclusa la componente cash di 0,57 euro per azione (16% del valore del titolo) e il premio implicito nel concambio (17 azioni Intesa Sanpaolo per ogni 10 Ubi, che garantiscono un premio del 27,6% rispetto ai prezzi pre-annuncio)”.
“Infatti -aveva spiegato Equita – chi compra i titoli sul mercato oggi (ieri per chi legge) non può più consegnare i titoli in offerta dato che il periodo di adesione termina martedì 28”.
Equita, nella nota della vigilia ha continuato a “consigliare di aderire all’Ops”, e ha fatto notare che ieri il titolo Ubi, che trattava a premio del 49%/145% rispetto ai peer più diretti (P/TE a 0,52 volte rispetto ai 0,35 volte di Bper e 0,21 volte di Banco Bpm), avrebbe iniziato a “sottoperformare in maniera significativa”.
Motivo? “Il venir meno del supporto dei termini dell’offerta, la convergenza ai multipli dei peers e alla valutazione fondamentale comportano un downside risk di oltre il 40%”.