News Notizie Notizie Mondo Alphabet: entrate pubblicitarie Google in calo per secondo trimestre consecutivo, spunti positivi da YouTube e cloud

Alphabet: entrate pubblicitarie Google in calo per secondo trimestre consecutivo, spunti positivi da YouTube e cloud

31 Luglio 2020 08:57

Alphabet, la holding a cui fa capo Google, ha riportato un bilancio pressocché con le attese, nonostante il calo delle entrate pubblicitarie sofferto per il secondo trimeste consecutivo.

Il gruppo ha archiviato il secondo trimestre dell’anno con un utile netto di $6,96 miliardi, o di $10,13 per azione, in flessione rispetto ai $9,95 miliardi, o $14,21 per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente.

Il fatturato, al netto dei costi di acquisizione del traffico, è sceso a $31,6 miliardi dai $31,7 miliardi del secondo trimestre del 2019.

Gli analisti intervistati da Factset avevano stimato un utile per azione di $7,95 – dunque superiore – su un fatturato ex traffico costi acquisizione (TAC) pari a $30,66 miliardi (dunque inferiore). Il bilancio ha inizialmente spinto le quotazioni di Alphabet, salite del 2% nelle contrattazioni afterhours. Il titolo ha fatto però dietrofront nel momento in cui i mercati hanno appreso il calo delle entrate pubblicitarie, che è stato su base annua di $2,6 miliardi. D’altronde, se le aziende vendono poco in questi tempi di coronavirus COVID-19, guadagnano poco, e se guadagnano poco, hanno meno soldi per investire nella pubblicità.

Ci sono stati tuttavia alcuni elementi positivi, sebbene $29,9 miliardi del fatturato trimestrale complessivo di Google sui $38,3 miliardi totali sia arrivato proprio dalla pubblicità, a conferma della dipendenza del gruppo da un mercato in difficoltà, quello pubblicitario: le vendite di Google Cloud e di YouTube hanno continuato a salire, beneficiando della varietà della linea di prodotti offeta; il fatturato pubblicitario di YouTube è salito del 6%, a $3,8 miliardi rispetto ai $3,6 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, mentre le vendite di Google Cloud sono balzate del 43%, a $3 miliardi, rispetto ai $2,1 miliardi del secondo trimestre del 2019.