Perdita per Fca sotto peso pandemia. Per Manley: Covid rimarca “logica stringente fusione con Psa”
Con Covid la fusione tra Psa e Fca diventa ancora più fondamentale e le tempistiche sono confermate. A sottolinearlo l’amministratore delegato del gruppo italo-americano dell’auto, Mike Manley, presentando i risultati finanziari del secondo trimestre 2020.”La crisi del Covid-19 ha sottolineato ulteriormente la logica stringente della fusione tra Groupe Psa e Fca – si legge nella nota odierna – Il lavoro di entrambi i team per portare a termine la fusione è proseguito a ritmo sostenuto e prevediamo di raggiungere l’obiettivo di diventare un’unica società entro il primo trimestre 2021″. Le approvazioni antitrust sono già state ottenute in 12 delle 22 giurisdizioni coinvolte.
Poco dopo le 13, Fca ha alzato il velo sui risultati del secondo trimestre del 2020 che mostrano una perdita netta di 1,048 miliardi di euro. I ricavi sono scesi del 56% a 11,71 miliardi, con le consegne a livello globale che sono diminuite del 63% a 424.000 unità, per la sospensione della produzione e la caduta della domanda conseguenti alla pandemia. Tra i singoli mercati, buona la performance negli Stati Uniti, dove la domanda si è dimostrata superiore alle aspettative, con Fca che ha migliorato la quota del mercato retail nel trimestre. L’Ebit adjusted è negativo per 0,9 miliardi di euro, ma migliore delle attese degli analisti che si aspettavano un dato pari a -1,97 miliardi. Il gruppo ha tuttavia sottolineato nella nota odierna che “i risultati e il flusso di cassa operativo sono in significativo miglioramento a giugno”.
Fca ha infine indicato che la liquidità disponibile è pari a 17,5 miliardi a fine trimestre ed esclude la quota inutilizzata, pari a 4,5 miliardi, dell nuova linea di credito da 6,3 miliardi sottoscritta con Intesa Sanpaolo a giugno. Inoltre, a luglio è stato emesso un prestito obbligazionario multi-tranche per 3,5 miliardi di euro nell’ambito del Medium Term Note Programme che sostituisce la linea di credito ponte di 3,5 miliardi di euro sindacata ad aprile.
“Il nostro secondo trimestre ha mostrato come le azioni decisive e il contributo straordinario delle nostre persone abbiano consentito a Fca di contenere l’impatto della crisi dovuta al Covid-19. Mentre l’azienda resta vigile sulla salute e sulla sicurezza dei propri dipendenti, i nostri stabilimenti sono ora operativi, la rete ha ripreso le vendite sia nelle sedi che online e abbiamo la flessibilità e la forza finanziaria per portare avanti i nostri piani”, ha commentato il Ceo Mike Manley.
Nessuna nuova guidance
“A causa dell’incertezza legata all’evoluzione della pandemia di Covid-19, il Gruppo ha ritirato la guidance 2020 e fornirà un aggiornamento quando è possibile avere una migliore visibilità di impatto complessivo della crisi”. È quanto si legge nelle slide di presentazione relative al secondo trimestre 2020. Le ultime previsioni disponibili erano state pubblicate presentando lo scorso febbraio i conti del 2019, e allora Fca prevedeva per il 2020 un Ebit adjusted superiore a 7 miliardi di euro, un Eps diluito adjusted sopra 2,80 euro e un free cash flow industriale superiore a quota 2 miliardi.
Intanto a Piazza Affari il titolo Fca sale dello 0,84% a 8,87 euro.