Il Ftse Mib recupera 20.000 punti. Accelerano le banche
A Piazza Affari è andato a segno l’atteso rimbalzo. Dopo un avvio debole, l’indice Ftse Mib è riuscito a recuperare terreno e a chiudere in rialzo del 1,06% a quota 20.055,40 punti.
La mattinata è stata all’insegna della volatilità in scia alle tensioni Usa-Cina, dopo le dichiarazioni del presidente americano Donald Trump che ha affermato di aver rinviato i colloqui commerciali con Pechino e di non voler parlare con la Cina in questo momento. Il sentiment è migliorato con Wall Street, con gli investitori concentrati sulle indicazioni in arrivo stasera dalla Fed che a partire dalle 20 ora italiana pubblicherà i verbali dell’ultima riunione.
Tornando ai singoli titoli del Ftse Mib ancora una seduta da protagonista per Banco Bpm che è salita del 2,82%. Per la banca guidata da Giuseppe Castagna restano sempre in primo piano le tematiche legate al risiko bancario. Il numero uno di Banco Bpm aveva ribadito in una recente intervista l’apertura ad M&A ad ampio raggio. A Milano, con lo spread Btp-Bund sotto quota 140 punti si sono messi in evidenza anche altri titoli del comparto bancario, tra cui Mediobanca (+2,22%). Bene anche Nexi (+1,07%). Secondo quanto si apprende dalla comunicazioni della Consob sulle partecipazioni rilevanti dallo scorso 5 agosto 2020 Intesa Sanpaolo (+1,66%) ha portato al 10,489% la sua partecipazione nella paytech.
Giù invece i titoli legati al comparto petrolifero come Saipem che ha lasciato sul terreno lo 0,87% e Tenaris che ha ceduto lo 0,98% in scia alla debolezza del petrolio. A pesare sull’andamento dell’oro nero i dati sulle scorte private statunitensi che hanno mostrato un inatteso aumento di quelle di benzina. Come sottolineano gli strategist di Mps Capital Services, oggi “si riunirà anche il comitato di monitoraggio dell’OPEC+ per valutare gli effetti della recente decisione di aumentare la produzione da agosto”.