Pasqua, Assoturismo: segnali positivi. Previsti 4,7 milioni di pernottamenti
Le prossime festività pasquali saranno le prime senza restrizioni da due anni a questa parte e il comparto del turismo torna a registrare segnali positivi.
Secondo quanto emerge da un’indagine di Assoturismo, condotta dal Centro Studi Turistici di Firenze presso un campione di 1.304 strutture ricettive, tra Giovedì Santo e il lunedì di Pasquetta il sistema ricettivo dovrebbe infatti registrare 4,7 milioni di pernottamenti. A viaggiare saranno essenzialmente gli italiani (74% delle presenze), ma è previsto un buon recupero della domanda estera, principalmente europea, con oltre 1,2 milioni di pernottamenti stimati, il 26% del totale.
La Pasqua 2022 potrebbe rivelarsi un momento positivo per l’industria turistica italiana, che tuttavia non potrà attenuare la delusione per i mediocri risultati dei mesi invernali. Ancora lontani anche i numeri della Pasqua 2019, che aveva registrato 6,1 milioni di pernottamenti: a mancare, rispetto ad allora, soprattutto le presenze straniere (-1,6 milioni), ma è da sottolineare che nel 2019 la vicinanza tra la Pasqua (caduta il 21 aprile) ed il 25 aprile aveva portato ad un aumento rilevante dei viaggiatori. Per quest’anno, invece, le aspettative delle imprese sull’occupazione media della loro disponibilità si attestano al 62,4% delle camere, con percentuali che per alcune destinazioni non si registravano da tempo.
Per quanto riguarda gli stranieri, le presenze si concentreranno soprattutto nelle località lacuali, dove i viaggiatori esteri saranno responsabili del 52,8% dei pernottamenti, mentre toccheranno il minimo nelle località marine (15%). Le richieste di prenotazioni arrivano soprattutto dai turisti tedeschi, svizzeri e austriaci nelle località dei laghi e della campagna/collina, francesi e britannici in particolar modo nelle città d’arte, ma anche verso le località di montagna. C’è anche qualche statunitense, praticamente l’unico rilevante mercato extraeuropeo indicato dagli imprenditori, che si concentrerà soprattutto nelle città d’arte. Praticamente non pervenuto, invece, il turismo da Europa dell’Est, Russia e Asia orientale (Cina, Corea e Giappone).