Annuncio Fed scatena rialzi tassi Treasuries a lungo termine e calo dollaro. Euro supera $1,19
Per James Knightley, Chief International Economist di ING, l’annuncio della Fed avrà effetti soprattutto sul mercato dei Treasuries e sul forex.
Per la precisione, a suo avviso, i tassi dei titoli di stato Usa di più lungo termine faranno i conti con una pressione al rialzo, vista la maggiore tolleranza che la Federal Reserve avrà nei confronti di tassi di inflazione superiori al 2%.
Riguardo ai tassi di più breve termine e dunque alla parte frontale della curva dei rendimenti, il discorso è invece diverso, dal momento che, quando l’inflazione supererà il 2%, la Fed non si precipiterà ad alzare i tassi: questo significa che il valore dei tassi di brevissimo periodo sarà “più basso per un periodo di tempo più lungo (lower for longer)” e che dunque la curva dei rendimenti tenderà a farsi più ripida.
Occhio al trend dei Treasuries Usa che, all’indomani dell’annuncio di Powell, relativo alla decisione della Fed di lanciare lo strumento dell’AIT (average inflation targeting), puntando dunque non più a un target sul tasso di inflazione, ma a un target sul tasso, in media, dell’inflazione, riportano un trend al ribasso, a fronte della crescita dei rendimenti. I tassi decennali oscillano attorno allo 0,76% e quelli a 30 anni all’1,53%.
Giù le quotazioni del dollaro, che sconta la politica più accomodante che la Fed si appresta a lanciare: lo US Dollar Index cede lo 0,72%, e l’euro-dollaro supera anche la soglia di $1,19, a $1,1905, con un rialzo dello 0,70%. Il dollaro capitola nei confronti dello yen dello 0,89%, a JPY 105,62, la sterlina sale sul dollaro dello 0,61% a $1,3282. Nel caso dello yen, gli acquisti sulla valuta si spiegano con la notizia delle dimissioni di Shinzo Abe dalla carica di premier del Giappone. Lo yen sale beneficiando dell’avversione al rischio degli investitori, in quanto valuta rifugio. Anche l’euro perde sullo yen, arretrando dello 0,20% a JPY 125,73.