Non solo Dow Jones, anche l’Euro Stoxx 50 cambia faccia: meno banche e tlc, più new economy
Rimpasto non solo per il Dow Jones ma anche per l’indice delle blue-chip europee Euro Stoxx 50, che cambierà anch’esso faccia. A essere ‘cacciate’, stando a quanto recita il comunicato della società Stoxx, saranno soprattutto alcuni titoli bancari e telecom.
Appena due anni dopo l’uscita di scena di Deutsche Bank, lasceranno il listino la banca francese Société Générale e quella spagnola Banco Bilbao Vizcaya Argentaria SA (BBVA).
Al loro posto, le due new entry Adyen NV, gruppo olandese attivo nel business dei pagamenti, e Prosus NV, sempre olandese, attiva nel food delivery.
Usciranno di scena, oltre alle due banche, altri nomi ben noti, come quelli di Fresenius, Telefonica e Orange, sostituiti da Vonovia SE, Pernod Ricard SA e Kone Oyj. I cambiamenti annunciati diventeranno effettivi a partire da lunedì, 21 settembre.
Così come nel caso del rimpasto diventato operativo all’inizio di questa settimana per il Dow Jones, le new entry saranno soprattutto società della New economy. L’operazione di “lifting” degli indici sta avvenendo, infatti, affinché le borse stiano sempre più al passo con i tempi, anche se, nel caso dell’indice benchmark europeo dell’Euro Stoxx 50, non si può non notare che è soprattutto il brusco calo della capitalizzazione di mercato delle banche ad aver reso necessaria la rimozione dei relativi titoli, a fronte del rialzo messo a segno dalle azioni di società tecnologiche.
Qualche numero: l’indice di riferimento delle banche quotate in Europa, l’Euro Stoxx Banks Index, è sceso da inizio anno del 36%, sottoperformando in modo lampante il trend dell’indice di riferimento Euro Stoxx 50 (-10,5%) e facendo decisamente peggio dei titoli hi-tech. L’ Euro Stoxx Technology è balzato infatti, da inizio anno, del 17%.
RIMPASTO EURO STOXX 50: E’ IL CAMBIAMENTO PIU’ GRANDE IN PIU’ DI 20 ANNI
Il rimpasto dell’Euro Stoxx 50 si conferma il più grande cambiamento alla composizione del listino in più di venti anni motivato, secondo Bloomberg, con la crisi scatenata dalla pandemia del coronavirus, che ha accelerato l’appetito degli investitori per le azioni growth. L’articolo ricorda che la composizione dell’indice è basata sul valore di mercato corretta per il flottante, che risale alla fine di agosto.
Della novità parla anche un articolo di Reuters ripreso dal New York Times, che fa riferimento a come l’incidenza del settore bancario nell’azionario europeo si sia notevolmente ridotta:
“Il peso sull’indice regionale (europeo) STOXX 600 -per esempio – è di appena il 6%, secondo Refinitiv, in calo rispetto all’incidenza superiore a 1/5 del 2006. Allo stesso tempo, il peso del settore tecnologico è salito al di sopra del 7%, al massimo dai tempi della bolla dot-com”.
Così hanno fatto il punto della situazione gli analisti di Morgan Stanley:
“Un elemento significativo che ha portato le borse europee a fare peggio (di altre), nel corso dell’ultimo decennio, è stato il mix di settori, che ha visto il mercato azionario dirottato più a favore dei settori tradizionali, dove i trend della crescita sottostante sono più deboli, che non verso la tecnologia”.
Le banche, settore dominante in passato, hanno visto intanto il loro peso assottigliarsi sempre di più nello stesso decennio, tartassate dai sell off. E l’uscita di scena della francese Orange e della spagnola Telefonica mette in evidenza anche come a, essersi appannata, è stata anche l’appetibilità dei titoli telecom.
A conferma di quanto le scelte degli investitori siano mutate, arrivano altri numeri: l’indice tecnologico europeo, scrive sempre Reuters, è salito di oltre il 14% dall’inizio dell’anno, sovraperformando in modo decisivo lo STOXX 600, che ha perso nello stesso arco temporale più del 10%.
Nella nota di Equita si legge del caso rimpasto, con un’attenzione particolare alla new entry Prosus: “Qontigo, la società che gestisce gli indici DAX e STOXX, ha annunciato i risultati della revisione annuale degli indici STOXX Blue-Chip. Tali cambiamenti saranno efficaci con l’apertura dei mercati europei il 21 settembre 2020. Prosus (come citato prima), insieme ad Adyen, Vonovia, Kone e Pernod Ricard sono stati aggiunti all’indice EURO STOXX 50 mentre Orange, BBVA, Telefonica, Fresenius e Societe Generale sono stati cancellati”.
Equita ricorda che “l’indice EURO STOXX 50, il principale indice europeo di riferimento per l’Eurozona, include i leader dei rispettivi settori nella regione”. Riguardo al caso specifico di Prosus, gli analisti della SIM milanese prevedono che per il gruppo “l’inclusione nell’indice possa generare fino a 2 miliardi di euro di flussi di fondi passivi, che si confronta con il recente volume medio giornaliero di trading di circa 110 milioni di euro”. E che i “prossimi eventi di breve che potranno impattare il titolo saranno: 1) i dettagli dell’ordine esecutivo di Trump su WeChat il 20 Settembre con il ban che ci aspettiamo sia limitato all’uso della super app in US che rappresenta c2% delle sales di Tencent. 2) Il prezzo di IPO di Ant Group comparable di Tenpay”.