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Borse europee trainate al rialzo da nuovi record Wall Street

3 Settembre 2020 09:09

Borse europee in gran spolvero in avvio di contrattazioni trainate al rialzo dai nuovi record toccati ieri da Wall Street. Nei primi istanti di contrattazioni il Dax di Francoforte sale dell’1,02%, mentre il Ftse 100 e il Cac40 salgono rispettivamente dello 0,9% e dell’1,43 per cento. Ieri la Borsa Usa ha inanellato nuovi massimi, con l’indice S&P 500 salito dell’1,5% a 3.580,84 e il Nasdaq Composite avanzato dell’1% a 12.056,44. I due indici hanno testato nuovi valori massimi di chiusura, con il Nasdaq che ha superato la soglia psicologica dei 12.000 punti, per la prima volta nella storia. Il Dow Jones Industrial Average ha chiuso al di sopra di quota 29.000 per la prima volta dallo scorso febbraio.

I mercati guardano anche al tema della ripresa. Sono arrivate le nuove indicazioni dalla Cina, con la pubblicazione dell’indice PMI dei servizi (Caixin-Markit) che è rimasto pressoché invariato a 54 punti. Il dato è stato migliore dei 53,9 attesi dal consensus, confermando la fase di espansione. Si guarda anche al rapporto della Fed ‘Beige Book’ dal quale emerge che “l’attività economica (Usa) è migliorata, ma i miglioramenti sono stati in generale modesti, e l’economia rimane ben al di sotto dei livelli precedenti la pandemia Covid-19”. “Le continue incertezze e volatilità relative alla pandemia, e i loro effetti negativi sull’attività delle imprese e sui consumatori – si legge – sono state un tema che ha risuonato nel paese”.

E restando sempre negli Usa, sale l’attesa per domani quando verranno comunicati i dati per il mercato del lavoro di agosto. Ieri è arrivato un primo assaggio con il sondaggio elaborato dalla società Adp sul saldo delle buste paga del settore privato Usa che si è attestato a +428mila. Gli analisti pronosticavano un dato più che doppio (+950mila). Indicazioni che fanno pensare a una possibile lettura sotto le attese anche delle non farm payrolls. C’è poi il tema dell’euro forte che secondo la Bce pone rischi che potrebbero frenare la ripresa economica dell’Eurozona.