Riunione Bce, un buon test per l’euro: ecco i principali appuntamenti della settimana
I mercati cominciano la settimana scrollandosi di dosso i ribassi delle ultime sedute, caratterizzate soprattutto dalla battuta d’arresto dei titoli del comparto tecnologico. L’ottava, che prende il via con la chiusura di Wall Street per la festività del Labor Day, sarà caratterizzata da diversi spunti macroeconomici, come l’inflazione Usa, ma soprattutto dalla riunione della Banca centrale europea (Bce). “L’istituto di Francoforte non dovrebbe apportare modifiche sostanziali alla propria politica monetaria, aspettando di avere maggiori dati a disposizione per valutare l’evoluzione del recupero economico dopo il forte calo del Pil del secondo trimestre”, sottolineano gli strategist di Mps Capital Services indicando inoltre che a fine settimana è prevista la riunione dei ministri finanziari della zona euro che, tra le altre cose, discuteranno dell’utilizzo dei fondi messi a disposizione dal Recovery Plan.
Osservando l’agenda della settimana, nella giornata di martedì 8 settembre in primo piano la bilancia commerciale giapponese e quella tedesca. Per l’Italia in uscita le vendite al dettaglio, mentre la zona euro si attende la lettura finale del Pil del secondo trimestre. Mercoledì 9 settembre sotto la lente l’inflazione in Cina, ma anche la riunione della banca centrale canadese.
Giovedì 10 settembre occhi puntati sulla riunione della Bce. Alle 13:45, come di consueto, verrà diffuso il comunicato ufficiale e a partire dalle 14:30 inizia la conferenza stampa del presidente Christine Lagarde. Un meeting che rappresenterà, come sottolinea l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo, un buon test per la moneta unica. Dalla riunione non si attendono modifiche di policy, ma rileveranno due aspetti le nuove previsioni dello scenario di crescita e inflazione, e la valutazione del ruolo del cambio (recente apprezzamento dell’euro) per la dinamica dell’inflazione e, conseguentemente, per le scelte di policy della Bce”. In termini forex, un’eventuale revisione al rialzo delle previsioni di crescita, segnalano ancora da Intesa, favorirebbe l’euro, ma l’effetto potrebbe essere ridimensionato dalla possibile revisione al ribasso dell’inflazione per effetto dell’apprezzamento del cambio. Se la Bce dovesse sottolineare quest’ultimo aspetto facendone derivare un’accresciuta probabilità di ulteriore espansione monetaria nel prossimo futuro, la reazione prevalente dell’euro dovrebbe essere al ribasso.
Diverse le indicazioni previste venerdì 11 settembre. Si comincia con i dati britannici, Pil e produzione industriale, si prosegue con alcuni interventi della Bce (in particolare quelli di Villeroy, Weidmann e Lane). Il dato clou di giornata è l’inflazione statunitense, in uscita alle 14:30 ora italiana.