Ftse Mib chiude piatto, tra le banche annaspa anche Intesa Sanpaolo
Piazza Affari archivia una seduta interlocutoria con il Ftse Mib che fallisce l’attacco a quota 20mila punti. L’indice guida milanese ha chiuso a 19.963,99 punti, sostanzialmente invariato (+0,04%). Dopo una prima parte di giornata intonata leggermente al rialzo, è tornata a prevalere la cautela nonostante le indicazioni dell’Ocse che ha rivisto al rialzo le stime sull’economia globale relative al 2020 portandole a -4,5% dal 6% indicato tre mesi fa. Per il PIL italiano, l’organizzazione parigina prevede ora una contrazione pari a -10,5%, meglio di 0,8 punti rispetto al tonfo del Pil -11,3% precedentemente stimato.
Stasera atteso l’esito del meeting della Federal Reserve, il primo dopo l’annuncio della nuova strategia sul target di inflazione. La Fed dovrebbe vedere l’istituto centrale enfatizzare i rischi tutt’ora presenti sull’outlook economico rivendicando la disponibilità e la determinazione ad intervenire qualora ce ne fosse bisogno. La Fed, rimarcano oggi gli esperti di MPS Capital Services, dovrebbe definire meglio le condizioni che giustificheranno una politica monetaria ancora accomodante dando maggiori indicazioni riguardo all’orizzonte temporale per il quale è disposta a tollerare un’inflazione superiore al 2%.
Sul parterre milanese hanno sofferto le banche: Banco BPM ha chiuso a -0,7%, mentre Unicredit fa leggermente meglio a -0,4% consolidando sotto gli 8 euro. Lunedì e martedì Unicredit ha riscontrato problemi informatici che impediscono il pieno accesso all’home banking, ma anche operazioni come prelievi e depositi nelle filiali. L’origine del malfunzionamento IT è dovuta ad anomalie generalizzate e in una nota di ieri Unicredit ha detto che i sistemi operativi sono ora attivi e funzionanti. Intanto, Unicredit ha lanciato un bond senior non-preferred a sei anni, richiamabile a partire dal 22 settembre 2025, da un miliardo di dollari.
Corposo segno meno anche per Intesa Sanpaolo (-0,5%). In tenuta invece Bper (+0,7%) che secondo le ultime indiscrezioni dovrebbe procedere con l’aumento di capitale a novembre, un po’ più tardi del previsto, per un importo di 740-780 mln, poco sotto l’area 800 mln indicata dal management della banca emiliana durante la recente conference call.
Tra gli altri titoli acquisti su DiaSorin (+2,5%) che ha annunciato di avere posto la marcatura CE al test SimplexaTM Covid-19 Direct per il suo utilizzo con campioni di saliva. La marcatura CE del test SimplexaTM Covid-19 Direct sui campioni di saliva si aggiunge alla precedente autorizzazione ad uso di emergenza (EUA) rilasciata dalla Food and Drug Administration a marzo 2020 per il suo utilizzo con tamponi nasali, nasofaringei, lavaggi nasali/aspirati e broncoalveolari (BAL).
Bene anche Saipem (+4,3%) e Tenaris (+4,2%) che cavalcano il rally del petrolio. E’ rimasta indietro Eni (+0,5%) il cui cda ha deliberato di attribuire agli azionisti un acconto sul dividendo 2020 di 0,12 euro per ciascuna azione in circolazione alla data di stacco cedola del 21 settembre 2020 con messa in pagamento il 23 settembre 2020, come anticipato il 30 luglio scorso in occasione della presentazione al mercato della nuova politica di remunerazione degli azionisti.