News Notizie Notizie Italia Regionali, Italia Viva delude, ma Renzi ci crede: ‘abbiamo salvato Conte per la seconda volta’

Regionali, Italia Viva delude, ma Renzi ci crede: ‘abbiamo salvato Conte per la seconda volta’

22 Settembre 2020 08:50

Cercano di smorzare i toni ma, nel partito Italia Viva fondato da Matteo Renzi, qualche timore c’è. Italia Viva ha preso infatti in queste elezioni regionali un numero di voti ben lontano da quello su cui l’ex presidente del Consiglio & Co avevano sperato.

In Veneto IV ha ottenuto appena lo 0,6%, sostenendo insieme a Pri e Psi, Daniela Sbrollini; sopra il 3% nelle Marche, insieme a civici e socialisti.

In Toscana, terra dell’ex premier, Italia Viva – quando mancavano ancora alcune sezioni da scrutinare – non è riuscita ad arrivare neanche al 5%, fermandosi al 4,4%.

Meglio in Campania dove, nel dare l’appoggio al candidato del centrosinistra Vincenzo De Luca, ha incassato il 7,4%.

Molto male in Puglia, dove Italia Viva ha presentato il proprio candidato Ivan Scalfarotto (1,6%) contro Michele Emiliano.

In Liguria il partito di Renzi ha ottenuto appena il 2,4 appoggiando, insieme a Psi, Più Europa e la lista Massardo presidente, Aristide Massardo.

Renzi tuttavia non sarebbe stato affatto demoralizzato dai risultati di Italia Viva, stando a quanto riporta un articolo del Corriere della Sera:

“A questo punto il partito c’è ed è più forte del previsto. Non ho mai visto una piccola forza politica fare un debutto simile in una elezione regionale”.

“È andata alla grande, ma la partita vera ora è quella nazionale”. Si descrive come il salvatore del governo di Giuseppe Conte per la seconda volta, facendo riferimento al fatto che la rivincita del Papeete non c’è stata.

Così il Corriere della Sera:

“Salvini ha perso per la seconda volta” e il senatore di Rignano è convinto di aver fatto la sua parte con una campagna ‘vecchia maniera’, tutta giocata contro il rischio sovranista. E c’è un’altro motivo per cui Renzi mostra tutta questa voglia di festeggiare: se il centrosinistra avesse perso la Toscana, anche Conte non avrebbe retto e a Palazzo Chigi sarebbe arrivato Mario Draghi alla guida di un governo tecnico.