Wall Street incerta dopo annunci lockdown UK da Boris Johnson. Bene Amazon, giù Tesla
Si spegne subito la voglia di recupero a Wall Street, reduce da un inizio di settimana con il piede sbagliato. Nella sessione di ieri, il Dow Jones Industrial Average ha ceduto 509,72 punti (-1,8%), per chiudere a 27.147,70 punti, mentre lo S&P 500 ha perso l’1,2% a 3.281,06. Il Nasdaq Composite ha perso invece appena – 0,1% a 10.778.80.
Da segnalare che lo S&P 500 ha chiuso la sua quarta sessione negativa per la prima volta dallo scorso febbraio, mentre il Dow Jones ha sofferto la perdita più forte dallo scorso 8 settebre. Il Nasdaq Composite rimane la vittima illustre di questo settembre 2020: lo S&P 500 ha perso dall’inizio del mese più del 6%, a fronte del -4,5% del Dow Jones. Il Nasdaq ha invece sofferto un tonfo pari a -8,5%.
Rallentano rispetto al premercato le azioni dei grandi colossi: Facebook +0,47%, Apple +0,43% e Microsoft +0,27%. Bene Amazon, in crescita dell’1,7% circa, dopo che Bernstein ha rivisto al rialzo il rating sul titolo del gigante dell’e-commerce da “hold” a “buy”, aggiungendo che il recente ritracciamento rappresenta “un punto di ingresso” appetibile per gli investitori.
A frenare a Wall Street gli acquisti è, anche oggi, l’ansia da coronavirus, alimentata dalle dichiarazioni del premier britannico Boris Johnson, che ha annunciato ulteriori restrizioni nel Regno Unito per cercare di contenere il diffondersi della pandemia COVID-19, invitando la gente a lavorare da casa, in smart working.
Johnson ha detto che il Regno Unito si trova “in un pericoloso punto di svolta” e ha ordinato a bar e ristoranti di chiudere dalle 10 pm alle 5 del mattino. Le misure di lockdown estendono inoltre ulteriormente i siti in cui la gente è obbligata a indossare le mascherine.
Il Dow Jones perde lo 0,12% a 27.114 punti circa; il Nasdaq e lo S&P 500 stanno azzerando i guadagni dei primi minuti della sessione.
Titolo Tesla sotto pressione, cede oltre -3% dopo che è stato lo stesso fondatore e numero uno Elon Musk, via Twitter, ad affossare le aspettative sulle novità che il colosso delle auto elettriche presenterà nella giornata di oggi, in occasione del Tesla Battery Day.
“Ciò che annunceremo – ha avvertito Musk – non raggiungerà lo stadio di una seria elevata produzione fino al 2022”. Il riferimento è alla batteria da un milione di miglia che potrebbe dover richiedere due anni per poter essere prodotta in grandi volumi.