Confindustria, Bonomi: Pil tra -9% e -11% in 2020, ottimismo su recupero entro due anni fuori luogo’
“Nei primi due trimestri il crollo del Pil è stato del -17,6%. La stima di perdita a fine 2020 resta in una forbice tra -9% e -11%”. Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in occasione dell’assemblea annuale degli industriali, si rivolge al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e in generale al governo italiano.
Bonomi presenta quelli che chiama “i dati della crisi”, ricordando che la produzione industriale a luglio “ha recuperato il 7,4%”, fattore che “potrebbe condurci ad un rimbalzo rilevante nel terzo trimestre, di oltre il 20% rispetto al punto più basso toccato nel lockdown, ma su livelli ancora inferiori di circa il 7% rispetto a quelli pre-Covid”. Di conseguenza, considerando questi dati insieme a quelli relativi all’occupazione e all’incertezza dell’outlook, “l’ottimismo di un recupero entro due anni del livello pre-Covid sembrerebbe in larga misura fuori luogo a meno di un forte impulso degli investimenti”.
Ancora Bonomi ha detto che il blocco dei licenziamenti è un errore e che il reddito di cittadinanza non funziona. Il blocco dei licenziamenti è stato un “errore” che “non ha evitato una enorme perdita occupazionale, ma ha solo impedito alle imprese di ristrutturare e di assumere per ripartire”. Piuttosto, sarebbe necessaria una “profonda riforma degli ammortizzatori sociali” , così come servirebbe puntare sulle “politiche attive del lavoro”.
Bonomi ha aggiunto di avere chiesto di “abbandonare questa prospettiva” di impedire i licenziamenti e “abbiamo letto con interesse che anche il ministro Gualtieri sembra d’accordo”.
Sul reddito di cittadinanza “per constatazione unanime non funziona. Occorre aprire alle agenzie per il lavoro che conoscono a differenza dei centri per l’impiego le competenze richieste dalle imprese”.