Toto-banche: Credit Agricole insiste su Banco BPM, ‘vari contatti Castagna anche con UniCredit’
Le indiscrezioni sul toto banche vedono protagoniste oggi le ambizioni della banca francese Credit Agricole e l’italiana Banco BPM. Le speculazioni non sono nuove, visto che già nei giorni scorsi erano trapelate voci sull’interesse dell’istituto di credito non solo nei confronti di Banco BPM ma anche verso Creval (Credito Valtellinese), di cui Credit Agricole detiene già una partecipazione del 5%, acquisita nel 2018 a seguito della definizione della partnership bancassicurativa.
Banco BPM era stata sotto i riflettori per diverse sedute, complice anche l’interesse nei suoi confronti da parte di UniCredit, sicuramente più propensa, secondo diversi analisti, a valutare una business combination con la banca, che non a soddisfare il disegno del Tesoro accollandosi la scomoda Monte dei Paschi di Siena.
Oggi il tam tam dei rumor ritorna con l’ipotesi di un dossier Credit Agricole-Banco BPM, nonostante alcuni analisti abbiano fatto notare che è Creval la sposa perfetta, e per ben quattro motivi, di una eventuale operazione di M&A.
Le indiscrezioni sono state riportate da Il Messaggero, nell’articolo “Risiko, due colloqui fra Castagna (numero uno di Banco BPM) e Brassac (numero uno della banca francese) per esplorare l’ipotesi Banco-Credit Agricole”. Sarebbe stato lo stesso Giuseppe Castagna, AD della terza banca italiana, a riferire nel corso di un cda riunitosi due giorni fa di “vari contatti informali in corso con UniCredit e Credit Agricole Italia”.
“Ho avuto tanti colloqui con vari banchieri”, avrebbe detto secondo quanto riportato dal quotidiano romano, “facendo intendere grande attenzione da Parigi”.
Viene riportato come a fianco di Banco BPM, “senza ancora un mandato, ci sarebbero Lazard e Barclays, quest’ultimo advisor che per un paio di settimane ha studiato un’eventuale contro opa su Ubi”.
Piazza Meda smentisce ma il Messaggero segnala almeno due contatti preliminari tra Castagna e il Philippe Brassac. E a fare la prima mossa sarebbe stato “il banchiere di Parigi, cercando telefonicamente Castagna: la prima volta circa un mese fa, l’ultima alcuni giorni addietro”.
Rosario Dimito puntualizza nell’articolo che porta la sua firma che “non ci sarebbe ancora una trattativa, ma solo conversazioni preliminari fra due soggetti che hanno in comune la partnership in Agos, società di credito al consumo”.
Viene ricordato che Credit Agricole Italia “è la vecchia Cariparma, controllata da Credit Agricole Parigi all’80% ma con una presenza nel capitale delle Fondazioni Parma e La Spezia”. Così come si sottolinea che, “in una eventuale fusione, il principale azionista sarebbe Parigi mentre Banco è una public company dove alcune fondazioni, riunite in gruppo e guidate da Crt, detengono il 7% circa”.
Una volta completata la fusione Banco-Agricole, il nuovo asse potrebbe “puntare su CreVal e fra qualche anno potrebbe aprire un’asta fra UniCredit e Bper su Mps”.
Ovvio, Dimito precisa che tutto è allo stadio iniziale e che, di conseguenza, la presenza di altri partner in sala non è da escludere.
A tal proposito, comunque, una buona notizia per Banco BPM arriva con la diffusione del report mensile di Equita SIM, che comunica di aver inserito “BAMI nel portafoglio principale”, aumentando “il peso di Intesa SanPaolo, portando l’esposizione al settore bancario a neutrale (vs precedente sottopeso) in quanto ci aspettiamo un’intensificazione del processo di consolidamento sia a livello domestico che europeo”. In particolare su Banco BPM Equita scrive: “Inseriamo BAMI nel portafoglio principale con un peso di 240bps“.
Nello spiegare la decisione di avere aumentato l’esposizione al settore bancario a neutrale, Equita così scrive:
“L’intensificazione del processo di consolidamento a livello domestico ed europeo, la valutazione non lontana dai minimi di marzo, l’atteso miglioramento della performance operativa rispetto al secondo trimestre e la tenuta – allo stato attuale – della qualità dell’attivo grazie all’estensione delle moratorie fino a gennaio secondo noi meritano l’adozione di un atteggiamento meno negativo sul settore bancario domestico e su BAMI (Banco BPM) in particolare che secondo noi rimarrà al centro dei vari scenari di M&A”.
Su Intesa SanPaolo, l’esposizione di Equita è stata aumentata di 50 punti base.
Da segnalare che Equita ha su Intesa SanPaolo un rating “Buy” a fronte di un target price di 2,3 euro. Buy anche su Banco BPM, con obiettivo sul prezzo a 1,9 euro.
Verso la fine della mattinata arriva intanto la nota di Banco BPM: Con riferimento a un articolo pubblicato oggi l’istituto guidato dall’a.d. Giuseppe Castagna “segnala che i contenuti dell’articolo sono privi di fondamento e si basano solamente sull’apertura della banca, espressa pubblicamente più volte, a esplorare tutte le possibili ipotesi in relazione ad una potenziale aggregazione”.
(Aggiornamento alle 11.22)