Poste Italiane balza +4%. Mercati guardano a capital gain da fusione SIA-Nexi
Focus sul titolo Poste, che balza del 4% a 7,85 euro. Così gli analisti di Equita SIM (che hanno un rating ‘buy’ sul titolo Poste Italiane, a fronte di un target price a 10,3 euro), in una nota in cui parlano anche di Banco BPM (rating buy e target 1,9 euro):
“Poste e Banco BPM beneficiano direttamente della cristallizzazione del valore derivante dal deal SIA Nexi in quanto azionisti rispettivamente con il 17% e 5,7% di SIA.
In base ai nostri calcoli infatti:
– Poste registra un capital gain teorico – ai prezzi attuali di Nexi – pari a circa 378 milioni, pari al 4% della capitalizzazione di mercato. L’importo si confronta con i circa 291 milioni di capital gain realizzati sui BTP da inizio anno: l’ammontare della plusvalenza, ancorché teorica, consente di aumentare in modo determinante la visibilità sul dividendo 2020 (48,6 cent, ovvero 6,1% yield) nel contesto di un continuo ammodernamento del gruppo (v. esodi incentivati) e di forte investimenti in tecnologia;
– Banco BPM registra un capital gain teorico – ai prezzi attuali di Nexi – pari a circa 140 milioni, pari al 6% della capitalizzazione di mercato. Il capital gain dovrebbe tradursi in un beneficio di circa 18 punti base sul CET1 ma soprattutto rende ancora più evidente la sottovalutazione di BAMI, in chiave sia stand-alone che in prospettiva M&A”.
“Infatti – continuano gli analisti – escludendo dalla market cap il valore delle partecipazioni quotate (ie 20% di Anima) e, a questo punto, anche di Nexi post fusione con SIA
(Banco BPM avrà l’1,7% della nuova Nexi) oltre che il valore della put option con Credit-Agricole sull’intera quota in Agos-Ducato, il titolo tratta con un P/TE di 0.14 volte (vs 0.23x reported). Se a questo ammontare sottraiamo i capital
gain (660 milioni pre-tasse) sul portafoglio titoli di Stato, il valore degli asset quotati è pari 1,7 miliardi, cioè il 72% della capitalizzazione di mercato del gruppo”.
Il titolo Poste Italiane balza del 4% a 7,85 euro; Banco BPM è invece in ribasso dell’1% a 1,56 euro.
Il matrimonio tra Sia e Nexi è diventato realtà, consentendo la nascita di un campione italiano di fintech, per la precisione dei pagamenti digitali. Le due società – i cui cda si sono riuniti nella giornata di domenica – hanno lanciato di fatto una fusione del valore di 15 miliardi di euro, che creerà uno dei gruppi fintech più grandi in Europa. Le nozze hanno un’importanza strategica per il governo, che da sempre punta al progetto ‘Italia Cashless’.