Contagi COVID-19 tramortiscono Wall Street e non solo: Dow Jones -500 punti. Tonfo petrolio, WTI -6%
Sell off scatenati a Wall Street, con il Dow Jones che cede più di 500 punti a 26.972 punti, in perdita dell’1,8%; molto male anche lo S&P 500, che cede più di 60 punti (-1,81%), a 3.329; smobilizzi anche sul Nasdaq, che perde più di 220 punti (-1,93%), a 11.209 punti.
Prosegue il tonfo dei prezzi del petrolio, che accelerano al ribasso. Il contratto WTI scambiato a New York crolla di quasi -6%, a $37,30 al barile, mentre il Brent capitola del 4,85% a $39,20.
La paura di nuovi lockdown da COVID-19 in tutto il mondo, unita ai timori di un eccesso di offerta, deprime le quotazioni del petrolio, che sconta anche i
dati dell’American Petroleum Institute (API).
I numeri hanno mostrato che, la scorsa settimana, le scorte di petrolio crude sono balzate negli Stati Uniti di 4,6 milioni di barili a circa 495,2 milioni di barili, decisamente al di sopra della crescita di 1,2 milioni di barili attesa dal consensus.
La forte flessione che assilla Wall Street e i prezzi del petrolio si spiega con l’impennata continua di nuovi casi di persone infettate dal coronavirus COVID-19 negli Stati Uniti, in vista dell’appuntamento cruciale delle elezioni presidenziali Usa del prossimo 3 novembre, e senza, almeno fino a oggi, quel piano di stimoli economici che avrebbe dovuto tradursi in nuovi aiuti a famiglie e imprese.
Il Dow Jones ha già azzerato i guadagni di ottobre, cedendo questa settimana il 3%.
Dai dati elaborati dalla Johns Hopkins University, nell’ultima settimana, i nuovi casi di coronavirus sono saliti negli Stati Uniti, in media. di un record di 69.967 unità ogni giorno, a fronte di un tasso di ospedalizzazione per coronavirus salito del 5%, se non oltre, in più di 36 stati americani, stando ai dati di Covid Tracking Project.
Tra le notizie societarie, focus su Microsoft, che ha annunciato di aver concluso il suo primo trimestre fiscale con utili per un valore di $13,9 miliardi, o $1,82 per azione, in rialzo rispetto agli $1,38 per azione dello stesso trimestre dell’anno scorso. Il fatturato è salito a $37,2 miliardi, rispetto ai $33,06 miliardi precedenti. In media, gli analisti avevano previsto un attivo per azione di $1,54 su vendite per $35,76 miliardi, secondo quanto riportato da FactSet. Microsoft ha così battuto le stime degli analisti.
Tuttavia, l’outlook per il suo secondo trimestre fiscale – quando la lancerà le sue nuove console Xbox – non ha convinto i mercati: di conseguenza, il titolo cede quasi il 3%.
Fa dietrofront Boeing, in flessione di oltre -2,4%, che poco prima dell’avvio della sessione a Wall Street ha annunciato di aver concluso il terzo trimestre dell’anno con una perdita per azione di $1,39, rispetto a una perdita maggiore, pari a $2,52 per azione, attesa dagli analisti intervistati da Refinitiv. Il fatturato è stato anch’esso migliore delle attese, pari a $14,1 miliardi, rispetto ai $13,9 miliardi stimati dal consensus.
In concomitanza con la pubblicazione del bilancio, Boeing ha annunciato che sarà costretta a tagliare migliaia di posti di lavoro aggiuntivi a causa degli effetti di lungo termine della pandemia da COVID-19 sulla domanda da parte dei passeggeri: domanda già decisamente affossata, che sta mettendo KO il settore delle compagnie aeree (che di conseguenza, visto il tonfo delle prenotazioni, saranno meno propense ad acquistare gli aerei commerciali che Boeing, tra le altre cose, produce).
Focus anche su General Electric ha riportato nel terzo trimestre utili migliori delle attese nonostante la recessione globale che sta attraversando come tutte le aziende, a causa delle conseguenze della pandemia da coronavirus COVID-19.
Su base adjusted l’utile per azione è stato di 6 centesimi, decisamente migliore rispetto alla perdita per azione di 4 centesimi attesa dal consensus.
Migliore delle attese anche il fatturato, che si è attestato a $19,4 miliardi, più dei $18,7 miliardi stimati dagli analisti.
Sorprendente soprattutto il flusso di cassa, che si è attestato a $500 milioni circa: gli esperti avevano temuto che la società avesse bruciato 1 miliardo di dollari, nel trimestre. Ottima la reazione del titolo, che vola di oltre +9%.