Notizie Notizie Mondo Elezioni Usa, Trump da incubo si proclama vincitore e manda in tilt i mercati

Elezioni Usa, Trump da incubo si proclama vincitore e manda in tilt i mercati

4 Novembre 2020 10:03

Mercati ostaggio delle elezioni presidenziali Usa, da cui non è emerso ancora alcun vincitore. Nelle ultime ore, si è anzi ridotto il divario che vedeva lo sfidante democratico Joe Biden in vantaggio sul presidente americano Donald Trump. Tanto che Trump ha confermato i rumor scoop da incubo, agitando l’ascia di guerra.

Prima con un tweet che è stato anche oscurato da Twitter , poi rivolgendosi ai suoi elettori con un discorso proferito nella East Room della Casa Bianca, Trump si è praticamente proclamato vincitore dell’Election Day, minacciando di ricorrere anche alla Corte Suprema degli Stati Uniti.

Dalle sue dichiarazioni è emersa tutta la rabbia che di solito caratterizza i complottisti: il presidente ha parlato di “una frode conto il popolo americano”, di “un imbarazzo per il nostro paese”, riferendosi alla possibilità che gli americani stessero ancora votando nonostante la chiusura dei seggi.

In realtà, il vero ostacolo alla proclamazione di un vincitore è il fatto che il conteggio dei voti non è ancora terminato: quest’anno, molti americani hanno optato per il voto per posta, fattore che sta rallentando il conteggio. Nessuno stupore per la decisione di Twitter e anche di Facebook di oscurare il tweet-post, visto che il presidente ha anche accusato i democratici di “rubare” le elezioni, con la parola “STEAL” scritta in caratteri cubitali.

I mercati non ci hanno messo molto per fare virate significative. Se prima della dichiarazione di Donald Trump i futures sulla borsa Usa salivano, dopo l’autoproclamazione del presidente i contratti hanno azzerato tutti i guadagni. Per poi, tuttaviam, rimbalzare, con i futures sul Nasdaq che ora avanzano di ben +2%.

Se durante la notte il forex stava scommettendo su una vittoria di Biden, con tanto di sell off sul dollaro, ora a guadagnare è proprio il dollaro. Motivo? La situazione di incertezza che rischia di aumentare dopo le parole al vetriolo di Trump. E così, ora è il dollaro in forte ripresa, a dispetto dell’euro che torna  sotto la soglia di $1,17

La borsa di Milano è in ribasso, insieme alle altre borse europee. I tassi sui Treasuries Usa decennali sono in calo allo 0,80% – a fronte degli acquisti dei Treasuries stessi.  Da segnalare che prima del discorso di Trump i tassi dei titoli di stato Usa erano volati al record dallo scorso giugno, allo 0,892%.

Dal canto suo, un Joe Biden decisamente più moderato nei toni si è detto fiducioso nella possibilità di vincere le elezioni presidenziali, e ha invocato contestualmente pazienza per il conteggio dei voti. “Dovremo essere pazienti – ha detto, parlando da Delaware – fino a quando il duro lavoro del conteggio dei voti non sarà completato”.

OCCHIO AI GRANDI ELETTORI, ORA TRA TRUMP E BIDEN E’ TESTA A TESTA

Ma qual è la situazione in cui versano i due sfidanti? Allo stato attuale delle cose, Donald Trump si è aggiudicato i voti di 213 grandi elettori, rispetto ai 238 incasssati da Joe Biden.

Da segnalare che, come sempre, saranno i grandi elettori a decidere il destino dell’America. Il presidente degli Stati Uniti non è eletto infatti dal voto popolare, ma dal collegio elettorale, composto da 538 grandi elettori.

Per diventare presidente, il candidato deve assicurarsi la maggioranza semplice dei voti, ovvero 270 voti. Il numero dei grandi elettori relativo a ogni Stato è proporzionale alla popolazione dello stato stesso.

Chi vince il voto popolare di norma si assicura i voti di tutti i grandi elettori di quello stato, in base alla regola “Winner Takes it all”, ovvero “Il vincitore prende tutto”. Ci sono però alcune eccezioni, come dimostra il caso del Nebraska. Secondo le proiezioni di NBC News, Trump avrebbe vinto nel Nebraska, aggiudicandosi tuttavia il sostegno di soli tre dei cinque elettori dello stato. Sebbene la maggior parte degli stati Usa assegni tutti i voti del collegio elettorale al vincitore dei voti popolari dello stato in questione (E Trump ha vinto nello stato del Nebraska in termini di voto popolare), il Nebraska e il Maine sono un’eccezione alla regola del “winner takes it all”.

Finora, i seggi sono stati chiusi in tutti i 50 stati americani, anche se i risultati sono stati diffusi solo da 39 stati: Biden avrebbe vinto secondo le proiezioni in Arizona, Minnesota, California, Colorado, Connecticut, Delaware, Hawaii, Illinois, Maryland, Virginia, Massachusetts, New Hampshire, New Jersey, New Mexico, New York, Oregon, Rhode Island, Vermont e nello stato di Washington. Trump si sarebbe aggiudicato il sostegno dell’ Alabama, Arkansas, Florida, Idaho, Indiana, Iowa, Kansas, Kentucky, Louisiana, Mississippi, Missouri, Montana, North Dakota, Nebraska, Ohio, Oklahoma, South Dakota, Tennessee, Texas e Wyoming. In particolare, si mette in evidenza la vittoria di Trump in Florida, che Biden sperava di conquistare.

Alta rimane la trepidazione per gli esiti del voto di alcuni stati in bilico, i cosiddetti swing states, che non sono stati ancora diramati. I funzionari elettorali di Michigan, Wisconsin e Pennsylvania hanno reso noto infatti che non ci sarà stanotte (in America sono ora le 3.50 di mattina) nessun annuncio su chi avrà vinto. Il che rende il quadro ancora più incerto.