Petrolio +2% dopo dato scorte Usa. Ma prezzi minacciati da incertezza elezioni Usa e lockdown
Prezzi del petrolio in solido rialzo, pari a circa 2 punti percentuali, dopo gli ultimi dati sulle scorte degli Stati Uniti, che hanno messo in evidenza un calo dell’offerta.
I rialzi del petrolio crude potrebbero essere ancora più importanti, se l’outlook sull’economia non fosse inficiato dall’incertezza sull’esito delle elezioni presidenziali Usa.
I prezzi del petrolio recuperano comunque terreno dopo il tonfo del 10% della scorsa settimana, alimentato dai timori sulle conseguenze del lockdown sull’economia europea e mondiale. I rialzi riportati da inizio settimana permettono alle quotazioni di recuperare quasi le perdite totali sofferte la scorsa settimana.
“Chi detiene posizioni attive sul mercato sta procedendo a operazioni di trading in modo molto veloce, visto che il contesto delle elezioni è piuttosto incerto”, ha commentato alla Cnbc Virendra Chauhan, analista petrolifero presso Energy Aspects, a Singapore.
Nella serata di ieri, l’API (American Petroleum Institute) ha messo in evidenza che la scorsa settimana le scorte di petrolio crude sono scese negli Stati Uniti di 8 milioni di barili, attestandosi a 487 milioni di barili. Il dato è stato decisamente migliore delle attese, visto che gli analisti intervistati da Reuters avevano previsto un aumento delle scorte di 890.000 barili.
Alle 15.15 ora italiana, il contratto WTI sale del 2,47% a $38,63 al barile, mentre il Brent fa +2,6% a $40,74 al barile. Sui prezzi pesano però ancora le preoccupazioni legate ai lockdown che sono tornati a essere attivi in Europa.